Anche il dibattito politico entra in polemica con Sanremo, in particolare scuote la scelta di Barbara Palombelli ad affiancare la conduzione di Amadeus e Fiorello.
“Una cosa credo che abbia messo in luce la presenza di Barbara Palombelli al festival di Sanremo - dichiara Daniela Santanché di Fratelli d'Italia - . Primo: Palombelli No e Rula Jebreal Sì? Secondo: che la Rai ama la polemica pre-festival e che comunque è anacronistico continuare a pensare di tenere imbavagliati i giornalisti Rai. Ci sono davvero risorse interne importanti che possono lavorare in sinergia con professionisti esterni. Basta, liberiamo i giornalisti Rai dai vincoli burocratici che li condizionano. Che possano commentare così come è nel diritto e nel perimetro della loro professione senza vincolo aziendale”
Dello stesso avviso il deputato di Italia Viva Cosimo Maria Ferri: "“Barbara Palombelli è una professionista capace, seria, corretta, equilibrata e che ha sempre svolto correttamente un servizio di informazione nell’interesse dei cittadini anche in questo difficile momento della pandemia. Farà bene anche al Festival di Sanremo. Amareggiano le polemiche che non ritengo giuste e spinte da dinamiche che non riesco a capire. Il format del Festival porta tanti ascolti alla Rai, è giusto garantire piena autonomia a chi ne ha l’incarico e la responsabilità”.
"Sanremo rappresenta un appuntamento irrinunciabile per gli italiani. Ogni anno sorgono polemiche che da un certo punto di vista alimentano la attenzione sul festival" chiosa il senatore e portavoce dell'UdC Antonio Saccone. "Direi che sono anche occasione per riflettere su alcuni aspetti che non funzionano nella azienda Rai. Innanzitutto questa presa di posizione del sindacato contro la Palombelli e’ contra personam e suona anacronistica nel momento in cui anni passati volti noti di altre aziende sono stati ammessi. Credo che sia necessario alleviare la coltre di ipocrisia che troppe volte e troppo spesso si annida e svelare la realtà dei fatti. In Rai ci sono fior fiore di professionisti capaci e di lungo corso su cui l’azienda dovrebbe investire e mi riferisco soprattutto a ruoli stabili come le direzioni. Fare polemica perché un volto Mediaset per una settimana lavora in sinergia con la Rai non ha senso alcuno. Credo inoltre che nell’abbattere il velo di ipocrisia che ci circonda bisogna dire forte e chiaro che va abolito il cosiddetto codice etico Rai che serve solo a rendere più faticosa e burocratica la vita quotidiana del giornalista assunto in Rai. Il quel tutte le volte che deve andare a trasmissioni o scrivere su giornali deve chiedere permesso al proprio direttore. Francamente bisogna fare una battaglia per la libertà di stampa e per la libertà del giornalista".
Stesso tono polemico da parte di Monica Macchioni, esperta di mass media e pubbliche relazioni. "Apprezzo da sempre Barbara Palombelli. Come donna e come professionista e mi domando come mai l’Usigrai si svegli solo oggi. Quando libereremo i giornalisti Rai dalla censura? Quando aboliremo un codice etico scritto in modo antistorico e anacronistico? Questa è una battaglia di civiltà e di democrazia che dovrebbe interessare l’Usigrai. Liberare le intelligenze che stanno in azienda, valorizzarle, far emergere le capacità dei singoli, favorire il dinamismo, la creatività, non ingessare le procedure, non mettere lacci e lacciuoli."