Io sono Medea, L'opera di Claudia Mazzilli, è un esperimento narrativo che ha in sé la struttura della tragedia. I dialoghi sono gli episodi teatrali; nei flashback c’è l’antefatto, come nei monologhi; ci sono comparse mute; il coro è nell’epilogo.
Nel
mito, Medea è la maga della Colchide che s’innamora di Giasone, l’eroe greco
giunto nella terra dei Colchi per conquistare il vello d’oro, custodito da un
drago. Dopo aver aiutato Giasone nell’impresa, Medea fugge con lui ma è
inseguita dal padre: la donna fa a pezzi il fratello Absirto e ne getta a mare
le carni, costringendo suo padre a fermarsi per raccogliere pietosamente i
resti. In Grecia Medea, abbandonata da Giasone, che contrae nuove nozze, si
vendica donando alla sposa una corona ed una veste magiche, da cui si
sprigionano fiamme, con conseguenze mortali. Infine Medea uccide con le proprie
mani i figli nati dall’unione con Giasone.
Negli autori antichi e
moderni Medea è l’archetipo dello straniero oppure della donna emarginata in
una società maschilista.
Io sono Medea, L'opera di Claudia Mazzilli, è un esperimento narrativo che ha in sé la struttura della tragedia. I dialoghi sono gli episodi teatrali; nei flashback c’è l’antefatto, come nei monologhi; ci sono comparse mute; il coro è nell’epilogo.
Fuggita dalla Colchide,
Medea vive in una
Grecia meticcia e ricca di anacronismi (quella del mito, quella ortodossa e poi
globalizzata). È una maestra di
Paralia,
espansione costiera di una città nord-orientale (Katerini), ridotta a 400
abitanti dalla crisi. Il divorzio da Giasone è avvenuto vent’anni fa senza
traumi: il matrimonio, senza figli, è durato pochi mesi. Giasone si è risposato
con
Glauce, figlia di
Creonte, suo socio d’affari nel settore
alberghiero e in un subappalto per il transito del cobalto dall’Africa nel porto
di Atene, gestito dai cinesi. Ma la vita di Medea è tutt’altro che idilliaca:
vive negli hotel dismessi di Giasone, subendo sfratti improvvisi. Nell’incipit è
già morta d’infarto
Creusa, figlia
quindicenne di Giasone e Glauce (
Terraferma 1-2). L’altro figlio di Giasone,
Emone,
tossicodipendente, è molto legato a Medea...
Claudia Mazzilli, studiosa e autrice di numerose pubblicazioni, ha scritto numerosi articoli di filologia classica sulle riviste
accademiche Aufidus e Argos, nei quali si è occupata di
problematiche a cavallo tra romanzo antico e moderno e di indagine
intertestuale. Gli autori latino-americani, Italo Calvino, il teatro di Brecht
e di Sarah Kane, Moresco, Cărtărescu,
la narrativa sociale italiana e quella meridionalista, alcune voci femminili
come Virginia Woolf e Doris Lessing, insieme a molte altre letture, l’hanno
educata ad amare tutta la letteratura di grande potenza immaginifica e insieme
di forte radicamento nel reale.
Fonte notizia
nulladie.com catalogo 455-claudia-mazzilli-io-sono-medea-9788869153754.html