Esistono norme ben precise in tema di medicina del lavoro: i Datori di Lavoro devono garantire ai lavoratori la possibilità di effettuare tutte le vaccinazioni necessarie alla tutela dei lavoratori
Milano, settembre 2020 – Le tipologie di vaccini obbligatori in ambito lavorativo variano a seconda del campo in cui si opera e dei conseguenti possibili rischi biologici: spetta al Datore di Lavoro mettere in sicurezza i propri lavoratori, adottando tutte le misure preventive per garantire loro totale protezione.
Tra questi interventi si possono elencare le vaccinazioni: ad esempio, per coloro che lavorano a stretto contatto con i bambini (personale della scuola d’infanzia primaria e secondaria o altre istituzioni che accolgono minori, operatori sanitari in aree infantili e di malattie infettive) è previsto il vaccino anti-morbillo-parotite-rosolia (MPR) e varicella; ad esempio per minatori, manovali, operai dell’edilizia, metallurgici e metalmeccanici, manipolazione immondizie, lavoratori agricoli, lavoratori del legno e lavoratori di settori analoghi è obbligatoria l’antitetanica (legge n. 292/1963). La vaccinazione contro l’epatite B, ancora, è fortemente consigliata ai membri delle Forze dell’Ordine e al personale medico-sanitario e assistenziale a rischio di contrarre il virus sul lavoro.
Su base volontaria, inoltre, si può scegliere di effettuare vaccini che fanno parte di programmi di prevenzione salute, come il vaccino anti-influenzale che si può fare ogni anno.
Esistono tre diverse classificazioni delle vaccinazioni per i lavoratori: vaccinazione come requisito di legge, obbligatoria per specifici lavori; vaccinazione come raccomandazione, da far valutare al Medico Competente e necessaria per garantire totale sicurezza sul lavoro; vaccinazione come requisito richiesto da Paesi esteri, per l’ingresso per motivi lavorativi.
A livello legislativo, la gestione dei vaccini sul lavoro è regolata dall’articolo 2087 del Codice Civile e dal Decreto legislativo 81/08, che affermano che “l’imprenditore è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.”
Se il lavoratore ha effettuato le vaccinazioni previste viene considerato idoneo e può svolgere le sue specifiche mansioni; in caso contrario il Medico Competente deve proporre un piano vaccinale al dipendente per garantirgli la massima tutela sul lavoro.