"A2A ha deciso di rendere più ambiziosi i propri obiettivi sui temi dell'economia circolare, investendo in impianti per il recupero di materia ed energia ed evitando che i rifiuti finiscano in discarica": l'AD e DG Renato Mazzoncini ne parla in occasione del webinar "La sfida della sostenibilità: per una nuova fase dell'industria".
Sostenibilità: l'AD e DG Renato Mazzoncini porta l'esempio di A2A al webinar AIB
"Abbiamo bisogno che vengano considerati prioritari gli investimenti nella sostenibilità, perché migliora la nostra vita e ci farà uscire dalla crisi": a lanciare il monito è l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A Renato Mazzoncini, intervenuto lo scorso 7 luglio nel corso del webinar "La sfida della sostenibilità: per una nuova fase dell'industria" promosso da AIB. Parlando di come A2A si sia organizzata per la pianificazione strategica sulla sostenibilità, l'AD ha sottolineato come Brescia rappresenti "un buon esempio per il binomio sostenibilità-investimenti". Due gli investimenti "iconici" che l'hanno riguardata, precursori per l'Italia: "Il teleriscaldamento, per la riduzione delle emissioni di CO2, e il termoutilizzatore, per la conversione di rifiuti in energia". Secondo Renato Mazzoncini quindi "il primo passo da fare è dotarsi di una politica della sostenibilità e, per una multiutility come la nostra, concentrare la capacità di investimento su qualche filone": economia circolare, decarbonizzazione e smart city ne rappresentano i pilastri chiave. In questo scenario il gas rimarrà importante, ma bisogna spingersi sulle rinnovabili: "Noi abbiamo previsto un grosso piano di crescita a partire dal fotovoltaico per poi spingerci sull'eolico. C'è molto da fare, A2A farà la sua parte".
Renato Mazzoncini: in A2A puntiamo a una riduzione del 46% delle emissioni di gas serra entro il 2030
Nel suo intervento al webinar, l'AD e DG di A2A Renato Mazzoncini si è soffermato anche sul tema della decarbonizzazione completa: "Al 2030 dovremmo limitare l'aumento di temperatura di 1,5°: dobbiamo riuscire ad arrivare a 25 Gt di CO2. Ma, nonostante gli impegni presi, siamo a 56...". Oggi, come osserva l'AD, è necessaria una riduzione del 7,6% al 2025 e dunque serve pianificare sul lungo periodo: "Dobbiamo lavorare perché è possibile". A2A, che nel cambiamento climatico ha individuato uno dei maggiori fattori di rischio e di opportunità, ha reso "più sfidanti" gli obiettivi di decarbonizzazione, puntando "alla riduzione del 46% delle emissioni di gas serra entro il 2030". E ad oggi, quindi, ha approvato un piano in linea con gli accordi di Parigi: "I nostri territori dovranno attrezzarsi. Abbiamo bisogno che vengano considerati prioritari gli investimenti nella sostenibilità perché migliorano la nostra vita e ci faranno uscire dalla crisi". Per farlo, occorre riflettere anche su "meccanismi di approvazione, di protezione e burocrazia". Insomma, serve impegnarsi ancor di più per riuscire a portare l'Italia a diventare "il benchmark sullo sviluppo di ricerca e sostenibilità": in questa prospettiva secondo l'AD occorrerebbe partire da un assessment e dall'osservazione di ciò che accade in altri Paesi ma altrettanto fondamentali sono anche "la scelta dei fornitori e il tema interno di cultura".
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