L’antica Anatolia, anche detta Asia Minore, è una regione appartenuta anticamente all’Impero Ottomano che oggi corrisponde in parte con il territorio della Turchia.
Quella appena descritta è la culla degli splendidi pezzi di arredamento che tra poco andremo a descrivervi: i tappeti anatolici.
Conosciuti anche come tappeti turchi per le motivazioni elencate in precedenza, questi splendidi prodotti di artigianato sono caratterizzati da un tessuto a pelo intrecciato, adatto sia ad essere adagiato sul pavimento che appeso ai muri.
Il tappeto rappresenta una componente essenziale della cultura di tutta la regione, anche a causa dell’uso che ne viene fatto sin dalla loro invenzione: i tappeti anatolici, infatti, venivano spesso posti in nicchie e riservati al momento di preghiera.
Cenni storici sui tappeti anatolici
C’è chi fa risalire la tessitura dei tappeti addirittura alle preistoria, sebbene non esistano reperti pervenutici da quegli anni. Nel caso particolare dei tappeti anatolici, questi mostrano evidenti segni di eredità dai tratti appartenuti al mondo bizantino, grazie probabilmente ai contatti intessuti dai popoli turchi migrati dall’Asia Centrale.
Come nel caso di altri tipi di tappeto, un ruolo importante l’ha giocato la religione islamica: non solo per la funzione di preghiera di cui abbiamo accenato in precedenza, ma anche per quanto concerne il disegno. I tappeti turchi contengono nella loro trama tutte le diversità dei tanti popoli abitanti la regione e tutte le loro possibili commistioni.
Questo tipo di tessitura si distingue nella grande famiglia dei tappeti orientali grazie alle particolari tecniche utilizzate per annodarlo e ai colori e alle trame maggiormente utilizzati. Andiamo pertanto a scoprire le principali caratteristiche tecniche ed estetiche del tappeto anatolico.
Tutto il fascino anatolico
La Turchia è talmente affezionata alla propria cultura dell’annodatura di tappeti che formalmente proibisce l’importazione di questo tipo di manufatto da qualsiasi altro Paese. Sebbene questa legge sia spesso violata come è semplice notare nei bazar di Istanbul o Izmir, il motivo di tanto orgoglio è facilmente rintracciabile anche da un occhio poco esperto: i tappeti anatolici presentano colori vivaci e trame intriganti cui è difficile resistere, sia che si debba arredare una casa classica sia che si cerchi un pezzo particolarmente pregiato che si armonizzi con i propri mobili moderni e contemporanei.
I tappeti turchi hanno in maggioranza colori vegetali e lane filate unicamente a mano.
La produzione è concentrata nella zona dell’antica città di Pergamo, peculiare in quanto non ancora raggiunta da elementi esterni o occidentali. È un tipo di artigianato domestico su piccola scala, infatti, che regala pezzi davvero unici. La lana utilizzata ha una fibra lunga, i nodi presentano una poco elevata densità e il colore che la fa da padrone è sicuramente il rosso.
I motivi sono perlopiù astratti in ragione dell’influenza islamica: la religione di Maometto, infatti, prevede che non si possano rappresentare direttamente icone o immagini sacre.
La connessione con l’Islam è a tutt’oggi talmente forte che la città di Ghiordes è specializzata proprio nei tappeti da preghiera. I tappeti anatolici prodotti in quest’area presentano iconografie ricche di significato, spesso legate ai sette livelli del paradiso menzionato dal Corano.