La parola integratori alimentari è sempre in forte crescita e lo dimostrano anche le ricerche effettuate sui motori di ricerca da parte dei consumatori. Sale la richiesta e di conseguenza l’offerta da parte dei venditori che approfittano dei canali social e web per raggiungere più consumatori possibili.
Sale l’offerta ma diventa alta anche l’attenzione delle autorità che vigilano sulla sicurezza e salute dei cittadini. Una cosa che forse sfugge ai consumatori è che un integratore alimentare, per essere venduto in Italia, deve essere registrato presso il Ministero della Salute e se prodotto nella comunità europea, devono passare novanta giorni da quando la notifica viene depositata al ministero.
Dopo i novanta giorni, l’integratore alimentare può essere venduto anche attraverso i canali online ed e-commerce. Oltre al prodotto vero e proprio e alla sua corretta formulazione, è molto importante la correttezza delle informazioni che vengono riportate in etichetta. Le informazioni della composizione e dei claim, cioè le informazioni sugli effetti che apportano al corpo umano.
Un claim errato o peggio ancora non ammesso, porta il consumatore ad un errato utilizzo dell’integratore o a fornirgli delle informazioni ingannevoli e non garantendo una corretta informazione. Per esempio, nessun integratore alimentare può vantare in etichetta la dicitura che può aiutare a curare malattie, ma che può essere di aiuto a mantenere un buon stato di salute.
La vigilanza post-produzione degli integratori alimentari è attiva su tutto il territorio della Comunità Europea che sono connesse tramite un sistema di rapida allerta. Questo sistema permette di segnalare in tempo reale i rischi per la salute e tutelare la salute pubblica. In Italia il Ministero della Salute è in perenne contatto con i NAS che eseguono costanti e fitti controlli su tutta la filiera di distribuzione degli integratori alimentari, dalla produzione alla vendita tradizionale e online.
Il consiglio che viene suggerito anche dalle forze dell’ordine e dal Ministero è quello di leggere sempre l’etichetta e il foglietto illustrativo. Anche gli integratori possono portare ad avere delle reazioni avverse ed è per questo che è nato il portale dell’Istituto Superiore di Sanità, chiamato VigiErbe, il sistema di fitovigilanza nazionale.
Ogni azienda produttrice di integratori alimentari deve avere un sistema di vigilanza post-vendita e deve comunicare il prima possibile alle autorità competenti, qualsiasi rischio che venga associato all’integratore alimentare e adottando tutte le procedure di sicurezza, eseguendo dei ritiri o dei richiami dei prodotti immessi sul mercato.
Questi compiti appartengono alla figura dell’operatore alimentare (OSA) che può essere anche esterno alla azienda produttrice. Infatti molte aziende produttrici di integratori alimentari, ricorrono ad aziende di consulenza per seguire tutta la parte burocratica e legislativa per poter immettere in commercio integratori alimentari senza correre rischi e in tutta sicurezza, implementando un sistema di fitovigilanza.