La mostra a cura di Mimma Sardella si inaugura venerdì 13 presso IKI di Capri
Venerdì 13 settembre presso il prestigioso Palazzo Vanalesti, legato all’omonimo museo del Centro Caprense Ignazio Cerio (piazzetta Ignazio Cerio 5) alle ore 18,30 nella sala di IKI Capri si inaugura la vernissage della pittrice Annamaria Volpe, artista di grande esperienza e tradizione. La mostra dal titolo “L’Oro di Capri” è a cura di Mimma Sardella e si potrà visitare fino al gennaio 2020.
Formatasi all'arte dall'infanzia accanto al padre Salvatore Volpe, Annamaria
completa gli studi nel settore e diventa docente di materie artistiche, elaborando
subito la scelta di adeguare il suo linguaggio al segno dell’astratto. Giovanissima,
partecipa a collettive sul territorio ed è a Capri, proprio a Palazzo Cerio, con una
sua opera nell'evento programmato dal Comune di Capri e l'Azienda CST nel
giugno-luglio 1963. Partecipe di grandi eventi nazionali e internazionali, raggiunge
larghi consensi di pubblico e di critica, esponendo nel 2015 alla Biennale di
Venezia e all' EXPO di Milano, quindi al MACRO di Roma nel 2016. Nel novembre
2016 vince il Premio Sandro Botticelli a Firenze e nel gennaio 2017 il Premio
Salvator Dalì a Parigi e in autunno è presente alla Triennale di Roma, con interventi
di Bonito Oliva. Il PAN di Napoli le ha dedicato due personali, "Oro Astratto" nel
2013 e "Percorsi" nel 2016, durante il "Maggio Monumenti", curate da Mimma
Sardella. A cura della stessa sono le mostre personali allestite all'estero: nel
settembre 2014, presso l'HC di Vienna, a Palazzo Sternberg, quindi nella sede del
Parlamento Europeo di Strasburgo, nel luglio 2018.
Scrive Mimma Sardella nella presentazione del vernissage: «Annamaria Volpe realizza le sue formule pittoriche su tavole dipinte, iconografie assolute nel segno dell'astratto di accentuata matericità ottenute nell'impasto dei colori che il pennello raramente distende lisciandoli fino a far riposare l'occhio. Piuttosto il colore sulla tavola lievita dal piano, diventa cretto, si destabilizza formando onde turgide e crini acuminati, forti contrasti aggettanti oltre la soglia del supporto bidimensionale pronto a diventare spazio di un nuovo progetto. Accade che l'artista intervenga sulla prima stesura del supporto, rielaborandolo con l'aggiunta di altri tasselli compositivi, di varie dimensioni ma sempre a carattere geometrico, che creano movimento tridimensionale all’opera facendo leva su forti contrasti di colore. Dipinte nel colore caldo dell'oro e della terra, del rosso scarlatto fino ai bianchi, ai gialli, ai verdi che danno pausa all'occhio, la breve serie delle opere esposte sui bianchi muri dell'aulica aula di IKI CAPRI sembrano muoversi insieme a chi le guarda, composizioni di affascinante capacità illusiva che tuttavia non ammettono allusioni a dati e circostanze del reale vissuto».
Si ringrazia per l'allestimento: Alfonso Artiaco e Ernesto Volpe, per la collaborazione all'evento: Alessandro Pagano, Francesca Pagano e Ferdinando Mazza.
H di P