Il 70% dei rifiuti è legato al packaging. Per questo serbe una nuova concezione più ecologica dei flaconi per la cosmetica.
Quando si scelgono i flaconi per la cosmetica, spesso e volentieri si considera principalmente il design e la funzionalità del packaging, dimenticando però l’aspetto ecologico. Un grosso errore, visto che, secondo una ricerca di Unilever, il 70% dei rifiuti cosmetici viene proprio dalle confezioni.
In particolare, il 50% dei rifiuti non può essere riciclato. Questo avviene perché il packaging è spesso concepito male (materiali diversi sono uniti tra loro) e perché alcune delle componenti utilizzate (in particolare le plastiche) non sono adatte al trattamento di riciclaggio.
Una questione di immagine
Trascurare l’aspetto ecologico può rivelarsi un errore non da poco, visto che sono sempre più numerosi i consumatori che prestano attenzione all’anima “verde” delle aziende. Un prodotto, seppure di qualità, che risulti essere difficile da riciclare e quindi che abbia un significativo impatto ambientale, rischia di perdere appeal agli occhi delle persone.
Come risolvere il problema
Aumentare la possibilità di riciclare un contenitore è semplice, visto che oggi sono presenti sul mercato sempre più modelli realizzati con plastiche altamente riciclabili, se non addirittura riusabili. Nel caso dei flaconi airless, addirittura, le componenti metalliche vengono eliminate anche dagli erogatori a pompa (il sistema airless sfrutta il sottovuoto e non necessita della classica pompa con molla).
Tali contenitori sono prodotti e commercializzati anche da Vexel Srl, azienda di Parma specializzata nella produzione di flaconi per la cosmetica: oltre ad essere altamente riciclabili, i vari modelli possono essere personalizzati con diversi elementi, dalla colorazione al tappo.