Nella serata di Venerdì 25 gennaio presso la Sala Degan della Biblioteca Civica di Pordenone si è tenuta una conferenza dal titolo: “Trattamento Sanitario Obbligatorio in Psichiatria – dalla Contenzione alla Violazione del Diritto”.
La serata è stata introdotta dal Dott. Alberto Brugnettini, membro del Direttivo del Comitato dei Cittadini per I Diritti Umani Onlus, con una breve storia del TSO fino ai giorni nostri e i motivi per cui si rende necessaria una modifica in senso garantista.
A seguire un intervento dello psichiatra Marco Bertali che ha potuto dare la sua esperienza diretta presso il CSM di Gorizia, In chiusura l'avv.to Antonella Dimastromatteo ha posto l'attenzione sulla capacità di intendere e di volere nel Diritto e come si applica al TSO.
Durante la conferenza, è stato dato spazio anche alla proiezione di un capitolo del filmato “L'Era della Paura”. Il documentario comprende una parte del discorso tenuto a Berlino il 26 novembre 2010 dal Presidente dell’Associazione Tedesca di Psichiatria, Prof. Dr Frank Schneider, nell’ambito del dibattito “Psichiatria nel Nazionalsocialismo – Commemorazione e responsabilità”. Riferendosi alla legge sulla prevenzione delle malattie mentali ereditarie, ispirata dallo psichiatra Ernst Rudin (presidente dell’associazione psichiatrica tedesca dal 1935 al 1945), e approvata nel 1933, Schneider ammise le gravi responsabilità della psichiatria tedesca per la giustificazione e l’attuazione dell’Olocausto:
“A causa di questa legge più di 350.000 persone furono selezionate dai medici e forzatamente sterilizzate. Più di 6.000 persone morirono durante questi interventi. Nella sua veste di presidente dell’allora associazione psichiatrica, Ernst Rudin nei suoi discorsi d’inaugurazione del nostro congresso ha più volte parlato in favore di queste sterilizzazioni. Ma non ci furono solo sterilizzazioni forzate: ci furono anche assassinii… fu uno psichiatra, Alfred Erich Hoche, nel suo libro del 1920 sull’approvazione dello sterminio della “vita indegna di vivere”, insieme al giurista Karl Binding, a coniare il termine “esistenza zavorra” e fu ancora lui a definire un catalogo delle presunte malattie mentali incurabili, che chiamò “condizioni di morte mentale”. Nel 1930 questo diventò nel mensile nazionalsocialista la richiesta: “Morte alla vita indegna di vivere!”. Nel settembre del 1939 Hitler ordinava la cosiddetta eutanasia, e incaricò di questo progetto Werner Heyde - ordinario di psichiatria e neurologia a Wurzburg. Almeno 250 - 300 mila persone mentalmente e fisicamente malate furono vittime di quest’azione e delle seguenti fasi di uccisione dei malati.”
Più tardi, il concetto di “esistenza zavorra” fu esteso agli ebrei che, nelle parole dello psicologo eugenetico Francis Galton “si specializzano in un’esistenza parassita”, e i metodi impiegati con tanto “successo” dagli psichiatri sui cosiddetti malati mentali furono usati su scala ancora più larga per la “soluzione finale”.
Oggi in Europa gli psichiatri non praticano apertamente l’eugenetica, e si presentano con un volto umano. A ben vedere però, l’ideologia di base è ancora viva e, oggi come allora, viene usata per giustificare ricoveri coatti, contenzione, cure obbligatorie ecc. Il paziente psichiatrico, giudicato incapace di valutare cosa sia meglio per se stesso, non è più titolare di diritti umani: lo psichiatra si arroga il diritto di legare, recludere, imbavagliare e sedare una persona contro la sua volontà per ‘aggiustarla’ e riportala a una vita “degna di essere vissuta”.
Per approfondimenti sul legame tra psichiatria e nazismo è possibile richiedere il DVD “L’Era della Paura” presso: https://www.ccdu.org/contatti/richiesta-informazioni
In questo video documentario è possibile ascoltare parte della testimonianza del Prof. Frank Shneider , presidente DGPPN: https://youtu.be/TuLEL7GzkdY
Il discorso completo del Prof Frank Schneider (in tedesco) si trova sul sito ufficiale DGPPN (Associazione Tedesca di Psichiatria, Psicoterapia e Malattie Psicosomatiche e Nervose) all’indirizzo: https://www.ccdu.org/sites/default/files/media/docs/DGPPN_Speech_Professor_%20Schneider.pdf
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
Il CCDU Onlus è stato fondato in Italia nel 1979 ed è collegato ideologicamente al CCHR (Citizen Commision on Human Rights) che è stato fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal Professor Thomas Szasz (professore emerito di psichiatria all'Università di Syracuse, Stato New York ed autore di fama internazionale).
I volontari si sono ispirati alle parole di L. Ron Hubbard: “Un essere è di valore solo nella misura in cui può essere utile agli altri”.