Roma - Il dottor Mauro Potestio, Presidente FederANISAP (Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private) commenta il primo provvedimento approvato dalla nuova Giunta Regionale della Lombardia, ossia la riduzione dei superticket:
“una promessa elettorale che è stata mantenuta con stimabile celerità”, commenta il dottor Potestio. “detto questo, però, non possiamo tacere su quanto, da più parti, è stato sottoposto all’attenzione di tutte le forze politiche, durante la campagna elettorale, sullo stato di crisi che sta attraversando il Servizio Sanitario Nazionale. Purtroppo le risposte che abbiamo avuto in campagna elettorale sono state poche, parziali e spesso molto generiche”.
In merito al superticket, FederANISAP ha realizzato una rilevazione sui pazienti che hanno eseguito prestazioni, nel Marzo 2018, presso lo Studio Radiologico “Citta di Parabiago” (Milano), che eroga circa 110.000 prestazioni all’anno. “Sappiamo perfettamente che questa indagine non ha un valore assoluto - sottolineano - ma, sicuramente, può avere un importante valore indicativo”.
Questi i principali risultati dell’indagine: pazienti che hanno effettuato prestazioni: 6790; esenti dal pagamento del ticket: 53,72%; hanno pagato il ticket: 46.28%.
Risparmio che avrebbero ottenuto dalla Delibera Regionale i pazienti che pagano il ticket:
il 53,40% pari a zero euro; il 3,94% risparmio di 0,30 euro; il 1,17% 1,80 euro; il 7,41% 4,50 euro; il 4,20% 7,80 euro; il 2,45% 10,50 euro; il 27,40% 15 euro. Questi risparmi incidono per il 3,77% sul budget della struttura sanitaria. “Se la Regione in questione non incrementerà in egual misura i budget, inevitabilmente si aggraveranno i problemi che vengono esposti di seguito e che affliggono la Sanità”.
“Il blocco dei finanziamenti- prosegue il presideente di Federanisap - con conseguente blocco dei budget sia per le strutture pubbliche che per quelle private convenzionate, accompagnato al blocco delle assunzioni nel pubblico e ai piani di rientro ai quali sono state sottoposte diverse Regioni, ha determinato una crescente difficoltà all’accesso alle prestazioni, causato da un consistente allungamento delle liste di attesa sia nel pubblico, dove è stato maggiore, ma anche nel privato convenzionato. Da ultimo va fatto notare che nel 2016 il finanziamento pubblico del nostro Servizio Sanitario Nazionale, rapportato al PIL, è stato del 6,5% mentre quello dell’Europa a 14 è stato dell’8,3 %”.
“Ci aspettiamo dal nuovo Governo e dalle Regioni – conclude Potestio - provvedimenti organici che ci portino fuori dalla situazione attuale che ha fatto venir meno l’universalismo dell’assistenza sanitaria pubblica, da sempre uno dei principi fondamentali del nostro Paese”.