Sul plateau antartico, a 3.200 metri di altitudine e 1200 chilometri di distanza dalla costa continentale, si trova la stazione di ricerca italo-francese “Concordia”, frutto di un accordo congiunto del 1993 tra ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente) e Istituto polare francese Paul Émile Victor (IPEV). Inizialmente stipulato con lo scopo di fornire durante la stagione estiva il supporto logistico alla missione scientifica “European Project for Ice Coring in Antarctica (EPICA)”, l’accordo ha permesso contemporaneamente la costruzione della stazione scientifica permanente “Concordia”, inaugurata nel 2005.
Funzionante durante tutto l’anno, con una presenza umana che passa da oltre 80 persone (periodo estivo australe novembre-gennaio) a 13-14 persone (periodo invernale febbraio- ottobre), tra il personale operativo del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) presso la stazione è assicurata la costante presenza di un medico chirurgo, con particolare riguardo alla traumatologia ossea, alle sindromi da raffreddamento e alle coliche addominali, che risultano essere le principali cause di malessere dell’equipaggio. La casistica degli ultimi 14 anni in effetti conferma pienamente l’importanza di una diagnostica per immagini, indispensabile e fondamentale per una corretta e veloce diagnosi. Inoltre l’isolamento totale della stazione durante la notte polare antartica (con temperature esterne che arrivano a toccare gli 85° sottozero) impedisce qualunque tipo di evacuazione sanitaria, per cui ogni emergenza/urgenza deve essere necessariamente trattata sul posto.
In questo ambiente “estremo” è evidente la necessita di fornirsi di strumentazione robusta e affidabile ed ENEA-UTA (attuatore logistico del PNRA) per la stazione Concordia ha da poco scelto di affidarsi a Carestream: grazie al sistema DRX-Transportable Lite, un sistema composto unicamente da un detettore wireless e un tablet pc, è possibile convertire l’apparecchiatura radiografica attuale in un sistema DR rapido ed efficiente che consente di acquisire e visualizzare le immagini senza difficoltà e di inviarle in tempo reale in Italia se necessario.
Grazie all’utilizzo della tecnologia Carestream, infatti, il medico di spedizione in Antartide può avvalersi di un teleconsulto con gli specialisti del Policlinico Gemelli di Roma (convenzionato con ENEA-UTA), trasmettendo direttamente le radiografie e beneficiando dunque di un ulteriore parere specialistico.
“In un ambiente così particolare e, per certi versi, ostile, il sistema digitale di Carestream è di grande aiuto per la nostra spedizione”, sottolinea Fabio Catalano, consulente medico ENEA, “ ed il sistema DRX Transportable Lite, grazie alla sua interfaccia utente intuitiva e alla semplicità d’uso che lo contraddistingue, si è dimostrato pienamente in grado di soddisfare le nostre necessità soprattutto in situazioni d’emergenza”.