Lucio Doria, scrittore e poeta, dal 2016 porti avanti una tua iniziativa, dal titolo: “Un libro per Amatrice” parlaci un po’ di te
Sono nato a Porto San Giorgio, nelle Marche, classe '62; definita dalla storica trasmissione televisiva degli anni 50 “campanile sera”: La piccola perla dell’Adriatico - città che amo molto; oggi la amo ancor di più perché, non vivendoci da diversi anni, penso con la nostalgia letteraria di quel luogo natio che pullulava di ragazzini in calzoncini corti, ginocchia sbucciate e tutta la spensieratezza di quegli anni della ridente gioventù. Oggi vivo a Pedaso a soli pochi chilometri. Sono un pigro di natura, ma sempre stimolato e mosso da buoni propositi che puntualmente svaniscono nello stesso momento in cui mi stacco dalla sedia e dal mio computer. Eh sì, sono una vittima della tecnologia. Lo ammetto. Un po’ perché sono un eterno ed insaziabile curioso; mi piace perdermi nel mare di notizie che ci sono messe a disposizione da internet e purtroppo la sete di conoscenza mi distrae sovente dal mio lavoro e un po’ perché appunto la tecnologia è lo strumento con cui scrivo, faccio ricerche e mi relaziono con altri scrittori. Diplomato all’istituto d’Arte ho poi proseguito gli studi conseguendo un diploma di laurea breve in psicologia/ergonomia. Anche se ho da sempre avuto la passione per la Letteratura, ho iniziato tardi a scrivere; nel 2011 ho iniziato per caso come ghost writer, poi come editor ed infine come autore, debuttando con una prima raccolta di poesie con illustrazioni composite, aforismi e racconti brevi dal titolo: Frammenti, uscito il 24 agosto del 2016, componimenti, molti dei quali premiati in concorsi internazionali. Sono presidente di “SCRIVA – Arti Letterarie”, un’associazione Culturale Letteraria no profit con sede in Pedaso -FM-
La mia passione non Letteraria per eccellenza è la Moto GP, sono un tifoso accanito di Valentino Rossi, passione che ho per tutto il mondo delle due ruote a motore, sin dalla più tenera infanzia. Odio chi si prende troppo sul serio; odio i saccenti, gli ipocriti, i falsi perbenisti, i predicatori da salotto. Ho un’idea politica ben precisa, ma me la tengo per me.
Cosa vuol dire, oggi, essere uno scrittore e/o un poeta?
Per tutti, oggi, quello che conta è la notorietà, i salotti “buoni” delle trasmissioni d’attualità varie, il volersi mettere in mostra a qualunque costo, il voler pubblicare con un editore importante, poi poco importa se non ci sono i contenuti o se gli stessi sono stati dettati dalle linee guida editoriali; perché bisogna vendere, fare cassetto. Seguire i dettami dell’Establishment accademico è imperativo, altrimenti se lo si fa per amore, con la propria testa, cuore e anima, per il semplice gusto di farlo, di voler raccontare la vita, si viene spesso classificati come dei sovversivi e questo non fa altro che far del male allo scrittore che è costretto, molte volte, a scendere a compromessi; la Letteratura non può e non deve scendere a compromessi, né editoriali né accademici. Come io stesso dico in un mio aforisma, contenuto nel libro “Frammenti” e distribuito da Mondadori:
“Scrivere è Arte, e farlo secondo i dettami dell’Establishment accademico, è come voler correre i cento metri con un’armatura medievale e gli infradito”
Fortunatamente oggi ci sono servizi di self-publishing molto seri, di cui io stesso sono un forte sostenitore e fruitore e alla fine ti danno gli stessi servizi di un medio editore onesto, con qualcosina in più. Uno dei più grandi vantaggi è che si resta proprietari dei diritti sull’opera e si diventa imprenditori di sé stessi. Il fatto di essere editati, non ci permette di cullarci sugli allori, bisogna sgomitare tra scrittori incapaci ma con grandi editori alle spalle e piccoli editori cannibali il cui solo interesse è quello di spellare vivo il mal capitato; e su quest’ultimi potrei scriverci un trattato.
Essere poeta oggi è un grande rischio, la nostra lingua è cambiata, come è cambiato il modo di parlare, si sta subendo un’involuzione. Troppi termini anglofoni che la stanno insozzando. È anche vero che i nostri sentimenti sono cambiati; non si ama più come una volta, non c’è più il rispetto di una volta, ed anche se oggi c’è un gran bisogno di poesia, da tempo l’hanno assassinata. Come diceva Aldo Fabrizi nella poesia: La notte di Natale:
…e la stella cometa che illuminò la notte der miracolo, per annuncià er messia, pè ricordalla non ce sta poeta, hanno ammazzato la poesia.
Purtroppo ci sono anche troppi poeti avventurieri; incoscienti che si improvvisano scrittori, anche se, come dico sempre:
“La vita stessa è poesia e in Italia siamo eredi di questa tradizione. Purtroppo stiamo facendo perdere la dignità alle parole”.
Con il tuo libro “Frammenti” stai facendo una raccolta fondi per beneficenza, infatti donerai l’intero ricavato dalle vendite del tuo libro, ai terremotati di Amatrice. Cosa ne pensi riguardo proprio alla beneficenza?
Il mio libro di poesie, aforismi e racconti brevi, è uscito in libreria il 24 agosto del 2016 lo stesso giorno del terremoto che devastò Amatrice e non solo. Quell’evento mi ha scosso moltissimo: al punto tale di sentirmi quasi in dovere di fare qualcosa, fosse stata anche una piccola cosa. Decisi quindi che era giusto donare il ricavato a favore dei terremotati. Ho così pensato di programmare un’iniziativa che ormai va avanti da più di un anno, dal titolo “Un libro per Amatrice”. Questa iniziativa mi ha portato anche alcuni riconoscimenti, come ad esempio una targa dal comune di Petritoli (FM) per la letteratura e l’impegno sociale, per mano del sindaco Luca Pezzani, e un’altra targa dal comune di Porto San Giorgio per mano del sindaco Nicola Loira. Se ci fossero i campionati del mondo, in Italia saremmo i vincitori incontrastati per la solidarietà, il problema è che, purtroppo, non sempre si trovano persone oneste, come in ogni settore. Ciò comunque non frena noi italiani dal continuare a devolvere. Oggi forse vogliamo essere certi che gli aiuti che doniamo, vadano effettivamente alle persone bisognose, ed è per questo che ci vorrebbe un garante, proprio come si fa con le lotterie, quelle serie, con un’autorizzazione ministeriale ed un notaio che vigili sullo svolgimento e regolarità dell’evento. Così si dovrebbero svolgere anche gli aiuti umanitari, specialmente quando in ballo ci sono dei soldi. E proprio per quell’onestà intellettuale che mi contraddistingue, a dispetto delle malelingue, ho voluto ufficializzare l’iniziativa, coinvolgendo l’amministrazione comunale di Porto San Giorgio con l’attuale sindaco, il dott. Nicola Loira, che è stato ben lieto di accogliere e che, al momento opportuno farà da tramite con l’amministrazione comunale di Amatrice, nella figura del sindaco Sergio Pirozzi, affinché riceva tutti i ricavati.
http://bit.ly/un_ibro_per_amatrice
Ci tengo a precisare che l’iniziativa non ha scadenza. Tutti posso contribuire, acquistando il libro, presso i Mondadori store ordinandolo FRAMMENTI, ISBN-9788892627512 oppure direttamente sul sito: http://www.mondadoristore.it/Frammenti-Lucio-Doria/eai978889262751/
Parlaci dei tuoi progetti per il futuro?
I progetti sono tanti, ma il più prossimo è il mio primo romanzo che sto ultimando; un dramma dal titolo, svelato in anteprima: “A un passo da ieri”; parla di due fratelli; Vittorio e Andrea, che per cause familiari verranno separati e il più piccolo; Andrea, finirà nel collegio diocesano, dove il padre lavorava come autista di un vescovo, fino a prima di morire. A causa di un fraintendimento, il piccolo Andrea fuggirà dal collegio, da quel momento se ne perderanno le tracce. 40anni dopo, Vittorio scoprirà qualcosa di incredibile… ma se volete conoscere la storia fino in fondo, vi invito a seguirmi sul mio sito: www.luciodoria.com e sui vari social https://www.facebook.com/luciodoriascrittore/ senza dimenticare di tener d’occhio le librerie. L’uscita del romanzo è prevista per la fine di maggio, inizi di giugno 2018.
Bene, non ci resta allora che augurarti un buon lavoro, ci risentiremo sicuramente per quella data. Ti facciamo un grande in bocca al lupo per il tuo futuro, con l’augurio per un prosieguo delle tue iniziative di beneficenza. Un saluto da tutto lo staff di Media Relation – Roma
È stato un piacere, a presto e un saluto a tutti i lettori. Mi concedo da voi con un’esortazione:
“Sosteniamo la Cultura e la Letteratura, sono uniche isole felici, che ci salveranno dallo tsunami dell’ignoranza”