La realizzazione delle più recenti strutture di magazzino implica non solo una progettazione attenta ed approfondita, ma deve soprattutto tenere in considerazione l'aspetto apparentemente meno importante ma fondamentale: la corretta esecuzione del montaggio delle strutture. Le normative di riferimento in questo campo si sono molto evolute e nel 2009 è stata pubblicata la nuova norma europea UNI EN 15620.
Questa norma subentra alla precedente delle linee guida che regolavano le strutture portapallet (e più precisamente la prescrizione FEM 9.831 intitolata "Tolerances, deformations and clearances in the high-bay warehouse") dando più risalto alle tolleranze sulle pavimentazioni che ospitano le strutture portapallet e catalogando in 4 classi (da 100 a 400) le varie tipologie di scaffalature.
Le tolleranze di montaggio più "comuni" sono quelle relative alle strutture di classe 400, ovvero le più tradizionali strutture portapallet. Nella classe 300 invece sono analizzate strutture portapallet servite da carrelli trilaterali, mentre nelle classi 200 e 100 le strutture portapallet sono asservite da trasloelevatori con caratteristiche differenti. tra i due tipi di macchine.
Com’è facile immaginare, le tolleranze di montaggio sono più restrittive mano a mano che ci si avvicina alla struttura servita da trasloelevatore automatico, che deve trovare al suo servizio una geometria molto precisa con tolleranze di verticalità, di allineamento e di flessione veramente ridotte.
Si capisce facilmente quindi come un corretto montaggio sia assolutamente fondamentale per soddisfare le esigenze molto ristrette dei sistemi automatici. Se poi il problema lo si analizza per le strutture autoportanti a grande altezza (soggette quindi al carico della neve e del vento), le problematiche di montaggio vengono ulteriormente ad assumere massima rilevanza.