Brescia è sicuramete una città tutta da scoprire. Non è infatti solo sinonimo di industrie, ma vanta anche una ricca tradizione culturale e un centro storico ornato da storiche piazze e suggestivi vicoli.
Sul Colle Cidneo, uno dei polmoni verdi cittadini adiacente al centro storico, si erge il Castello che costituisce uno dei più affascinanti complessi fortificati d’Italia.
Quello che lo caratterizza sono le testimonianze delle diverse dominazioni, deducibili dai numerosi interventi, dalle aggiunte e dalle riedificazioni di cui è stato protagonista in epoche diverse.
Le prime testimonianze di edifici sul colle risalgono all’Età del Bronzo e al successivo dominio dei Celti che lo elessero a luogo di culto.
Con i Romani ci fu l’edificazione di un tempio, nel I secolo d. C., le cui gradinate sono visibile all’interno del Mastio.
La struttura romana fu rimaneggiata nel V secolo per la realizzazione di un primo nucleo fortificato, mentre in età longobarda venne edificato un modesto edificio ad aula unica dedicato a Santo Stefano che, nell’XI secolo divenne un’imponente basilica con la facciata preceduta da due torri cilindriche: una dei esse è l’attuale Torre Mirabella.
Durante il periodo della dominazione viscontea, tra il Tre e il Quattrocento, la struttura venne impreziosita con ambienti decorati a fasce policrome e motivi floreali e geometrici, in parte ancora visibili.
Contemporaneamente il Mastio e la chiesa di Santo Stefano vennero circondati da una cortina difensiva dotata di sei torri quadrangolari, il cui acceso avveniva attraverso l’odierno ponte levatoio.
Al nucleo fortificato venne poi anteposto un vasto recinto difensivo nella parte inferiore, detto Prà della Bissa.
Con il dominio della Repubblica di Venezia nel 1426, le mura del castello vennero abbassate e inclinate per resistere all’impatto dei colpi dei cannoni, e furono dotate di torri curvilinee e isolate.
Nel Cinquecento, durante l’alternanza del dominio francese e veneziano, il castello venne dotato di una nuova cinta difensiva con la costruzione dei baluardi di San Pietro, San Marco, San Faustino e della Pusterla, oltre ad essere dotato di edifici per il deposito di vettovaglie (Piccolo e Grande Miglio), di caserme, prigioni, forni, cisterne, polveriere ed edifici religiosi.
Sotto il dominio francese di Napoleone nel 1796, smesso del tutto il suo ruolo difensivo, fu adibito a prigione e caserma. Furono gli Austriaci che ridiedero alla fortezza un ruolo militare e difensivo, anche se le truppe franco-piemontesi, che riconquistarono Brescia nel 1859, lo riconvertirono a carcere militare.
Quando, nel 1900, fu venduto al comune, i suoi spazi vennero adibiti a luogo pubblico ed ancora oggi presenta al suo interno il Museo della Armi e il Museo del Risorgimento.
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