La Corte d’Appello de L’Aquila, con sentenza appena passata in giudicato, ha accolto il ricorso presentato dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto ed ha condannato il Ministero della Difesa a riconoscere le prestazioni previdenziali in favore del figlio orfano della vittima del dovere Colonello Raffele Acquafredda ad erogare le prestazioni/benefici quale superstite di vittima del dovere.
All’orfano dovrà essere liquidato un importo di circa 250 mila euro per i ratei arretrati, e percepirà per tutta la vita circa 2100 euro al mese di vitalizio.
Il Colonnello Acquafredda, ha donato la sua vita per la patria: prima come Ufficiale Superiore di Artiglieria della Brigata Multinazionale Nord presso Sarajevo, poi quale addetto all’artiglieria terrestre nel contesto dell’operazione “Joint Guardian”; ha inoltre partecipato a missioni in teatro operativo bellico sotto il fuoco dei cecchini nel corso delle quali sono stati esplosi proiettili all’uranio impoverito con contaminazione di acqua, aria e suolo, con radiazioni di nanoparticelle di metalli pesanti, e di altri agenti chimici e cancerogeni, come polveri e fibre di amianto, che hanno determinato l’insorgenza del cancro del rene e quindi la sua prematura scomparsa a Montesilvano (Pe) all’età di 50 anni, lasciando una moglie e due figli in tenera età.
Il Ministero della Difesa, dopo 10 anni di diffide e solleciti dell’Osservatorio Nazionale Amianto, riconobbe la causa di servizio per l’esposizione dichiarando il colonnello Acquafredda “ vittima del dovere “ provvedendo ad erogare le relative prestazioni previdenziali alla vedova e a una delle orfane, negando però i diritti del figlio orfano sul presupposto che quest’ultimo non fosse nel carico fiscale del padre, ottenendo anche ragione in primo grado dal Tribunale di L’Aquila.
La decisione è stata ribaltata dalla Corte di Appello che ha riformato la sentenza riconoscendo il diritto dell’orfano.
"Prosegue l'epidemia dei nostri uomini in divisa impegnati nelle missioni per effetto dell'uso di proiettili all'uranio impoverito: più di 400 i deceduti e 8.000 i malati – denuncia Bonanni; Come Osservatorio Nazionale Amianto proseguiamo il nostro impegno in rappresentanza e tutela dei nostri militari e di tutte le vittime che hanno subito l’esposizione alla fibra killer”.
Ora la palla passa al TAR, innanzi al quale pende la causa promossa da tutti i familiari per il risarcimento dei danni subiti dal Colonnello, ed è stato intrapreso anche un altro giudizio presso il Tribunale de L'Aquila per quanto riguarda il danno da lutto subito sia dalla vedova che dai due orfani.