50km Gran Sasso: Volevo mettermi alla prova su un percorso impegnativo
Matteo Simone
Domenica 28 luglio 2024 ore 08.30 ha avuto inizio la tredicesima edizione dell'Ultramaratona del Gran Sasso con partenza da Santo Stefano in Sessanio (AQ) 1.250 metri di altitudine.
Il vincitore è stato Simone Pessina (Bergamo Stars Atletica), in 3h19’35”.
Tra le donne ha vinto Federica Moroni (ASD Dinamo Running) in 3h44’05”.
Tra i tanti protagonisti da menzionare Lucio Caroni (Tartarughe Della Kirghisia) secondo categoria M60 in 5h24’24”, preceduto da Massimo Miri (ASD Podistica San Salvo) che ha vinto la categoria M60 in 4h08’10” (26° assoluto), completa il podio di categoria Lorenzo Moretti (Atl. Urbania) 5h26’24”, a seguire Matteo Simone (ASD Atletica la Sbarra) 5h27’19”, Antonino De Nicola (Salerno Marathon) 5h28’14”.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Lucio Caroni attraverso riposte ad alcune mie domande.
Come mai la tua partecipazione alla 50km del Gran Sasso? Prima gara dopo svariati mesi di stop per infortunio. Volevo mettermi alla prova su un percorso impegnativo ma stimolante anche dal punto di vista paesaggistico.
Ti è piaciuta? Criticità? La rifaresti? La consigli? Gara bellissima. Posti stupendi. Molto molto caldo. Salite impegnative ma gestibili. La consiglio certamente.
Che significato ha per te un podio o personal best? A volte nulla. Altre come quest’ultimo mi ripaga di mesi di sofferenza.
Concordo, luoghi naturali spettacolari immensi, una grande opportunità turistica di fare sport, davvero il grande piacere di correre oltre.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? Spartathlon Grecia. Il mondiale delle ultra.
La tua gara più estrema o più difficile? Spartathlon.
Sogni realizzati e rimasti incompiuti? Spartathlon. Tre partecipazioni = tre ritiri.
La Spartathlon è una corsa di 246 km che, a partire dal 1983, si tiene ogni anno tra Atene e Sparta e ripercorre le orme di Fidippide, messaggero ateniese mandato a Sparta nel 490 a.C. per cercare aiuto contro i Persiani nella Battaglia di Maratona. La gara inizia alle 7:00 del mattino, di solito nell'ultimo venerdì di settembre. I corridori devono oltrepassare 75 checkpoint collocati lungo il percorso entro un tempo limite.
Cosa sperimenti prima, durante, dopo una gara? Prima: ansia da prestazione, nel senso paura di avere problemi intestinali o di stomaco o infortunio.
In gare di ultramaratona della durata di diverse ore e a volte anche giorni, può succedere di tutto dovuto anche all’escursione termica, ai cambi del clima atmosferico, ai cibi solidi e liquidi che si ingeriscono.
Hai sperimentato il limite nelle tue gare? Non esiste il limite. É solo mentale.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Secondo me sì. Sarebbe molto importante almeno in gare estreme come preparazione psicologica. Il limite è solo dentro di noi.
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? Prossima ‘ultra’ vera la ‘100km Etna extreme’. Poi un paio di 24 ore e sto pensando ad ASA (Grecia).
Gli ultramaratoneti sono alla continua ricerca di gare considerate estreme per mettersi in gioco, per apprendere dall’esperienza, alando sempre l’asticella delle difficoltà e della lunghezza chilometrica.
Il 1° settembre 2024 avrà luogo la ‘100km Etna extreme’. L’8^ 'Authentic Pheidippides Run’, Atene-Sparta-Atene (ASA) 490 km, organizzata dal Club Atletico e Culturale ‘Authentic Pheidippides Run’ della durata massima di 98 ore (partenza e arrivo nell'area del mercato dell'antica Atene) con ‘start’ il 21 novembre 2024 alle 06:00 e arrivo entro il 25 novembre 2024 alle 08:00.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Che siamo un gruppo di matti. Cosa dà e cosa toglie lo spor? Forgia il carattere. Richiede molto molto tempo.
Quali sono gli ingredienti del successo? Lavoro e dedizione.
Gli allenamenti più importanti? I lunghi con dislivello.
Cosa ti spinge a fare sport considerati estremi? Mi piace la sfida e in parte avere coscienza che nel mio piccolo riesco a fare cose che la gente ‘normale’ non si sogna nemmeno.
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? Non ho nulla a cui faccio riferimento.
C'è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive? No. La mia famiglia mi ha sempre supportato e sopportato… ma senza eccessi.
In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana? Ho imparato la politica dei piccoli passi. In una ‘ultra’ devi pensare al prossimo ristoro e non alla meta finale. Altrimenti ti si spegne il cervello. Quando parti per correre oltre 200km il tuo traguardo è a 5 km, non a 200.
Le ultramaratone risultano essere lunghi viaggi atletici affrontando, gestendo, superando anche momenti che potrebbero essere noiosi, demotivanti, scoraggianti ma focalizzandosi sul momento presente, su minimi obiettivi futuri, si arriva piano piano a destinazione, organizzandosi con esperienza maturata in precedenti gare ritenute anche estreme ma non impossibili.
Cosa hai scoperto del tuo carattere facendo sport? Che non è vero che ero insicuro. Solo non mi conoscevo.
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Fonte notizia
ilsentieroalternativo.blogspot.com 2024 07 lucio-caroni-ultramaratoneta-ho.html