E’ un apparente sostegno tecnico ed operativo quello che l’Associazione Pandoracasa ha intrapreso per diffondere in maniera sempre più capillare il suo progetto di attiva partecipazione alla cura ed alla conservazione dell’Orto Botanico di Roma, dodici ettari nel cuore della Città Eterna; ma non è così, si tratta invece di una forma di collaborazione tendente alla divulgazione scientifica e culturale della botanica in genere e di tutto quanto ad essa collegato.
Lo ha sostenuto la dott.ssa Ilaria Pimpinelli nella sua presentazione di “ Volo Orto “, una affascinate idea che tende, con l’ausilio dell’Orto Botanico di Roma, una struttura che funzionalmente dipende dal Dipartimento di Biologia Ambientale dell'Università di Roma "La Sapienza", a facilitare ed incrementare il contatto con il mondo naturale; una sorta di educazione alla botanica per avvicinare la popolazione romana e non solo al momento non ancora non del tutto conosciuto di quella scienza, che studia le forme di vita del mondo vegetale, specie in rapporto alla loro citologia, istologia, anatomia, fisiologia, classificazione, utilità ed ecologia; gli organismi più complessi studiati dalla botanica costituiscono il regno delle Piante.
Ed è proprio questo mondo che Fabio Toncelli, autore televisivo di successo, che ha presentato nel suo intervento all’interno dell’Orto, di fianco alla Casa delle Farfalle, dichiarando come essenziale il contatto dell’uomo con la natura per quello che potremmo definire un auspicabile ritorno alla vita naturale.
Tra gli obiettivi di Pandoracasa vi è quello principale di valorizzare l’Orto Botanico di Roma affinché possa ancor più attrarre turisti e studiosi con i suoi dodici ettari di estensione, le sue collezioni tra le quali spicca quella dei monumentali alberi secolari come i platani orientali, le querce da sughero, i cerri, le roverelle, i cedri dell'Himalaya e degli oltre 300 esemplari ultrasecolari appartenenti a più di 130 specie.
IL Dott. Flavio Tarquini, della Direzione del complesso dell’Orto Botanico romano, ha spiegato come la collaborazione dei cittadini possa concretizzarsi nella organizzazione di eventi culturali oltre che nella creazione di un giardino didattico all’interno del complesso in cui sia possibile esporre le piante coltivate.
La durata della collaborazione è per il momento limitata a tre mesi, al termine della quale – come in un esame finale – tutti i partecipanti saranno coinvolti nella organizzazione di un grande evento finale che si concretizzerà in una vera e propria festa per celebrare il lavoro che tutti i sessanta volontari svolgeranno certamente con il massimo entusiasmo.
Da notare, infine, che la richiesta di adesione al progetto collaborativo è al momento enormemente superiore alla disponibilità organizzativa delle associazioni partecipanti al progetto