Vittorio Maria Bobba, laureato in chimica, è diventato via via ricercatore, responsabile qualita in un’industria biomedica, manager, consulente organizzativo, valutatore per un organismo di certificazione e infine imprenditore nel settore medicale.
Appassionato di storia e tecnica delle armi è consulente del Tribunale, collabora con riviste specializzate e ha pubblicato libri sulle pistole Luger Svizzere, di cui è profondo conoscitore ed estimatore. Al suo attivo anche tre romanzi polizieschi (“La prospettiva della formica”, “Omicidio a Malacalzetta” e “Il pollice sinistro”, gialli ironici e pungenti dove nulla è semplice come sembra che vedono impegnato nelle indagini l'esperto di balistica Tazio Serravalle, alter ego dell'autore). Vittorio Bobba Ama molto la buona cucina, confezionando e apprezzando ricette classiche e rivisitate, convinto del fatto che durante la vita ci sia dato in sorte un numero limitato di pasti e che sia nostro compito cercare di evitare di sprecare queste opportunità con cibi e bevande inadeguate. Per diletto si cimenta, con successo, in testi comici e surreali, (“Bestiario accidentale - Catalogo degli animali
rari e in via di estinzione”, “La maieutica del maiale”, “L’ermeneutica dell’ermellino” e una scherzosa raccolta di barzellette “... e vissero biellesi e contenti”.
Fino a giungere a questa ultima, insolita e curiosa fatica letteraria.
"L’ESEGESI DELL’ARTE... per una fisionomica estetica transdisciplinare" ... e, come se non bastasse, incalza un sottotitolo da far tremare le vene ai polsi: "Lettura
critica fuori dal coro di opere d’arte degne di attenzione".
Il testo analizza a fondo ben 51 opere che ripercorrono la storia dell'arte degli ultimi secoli attraverso dipinti, sculture e altre forme di espressione artistica più o meno note al grande pubblico, opere che si prestano ad una analisi approfondita per rivelare aspetti poco o per niente evidenti ad un esame superficiale, in grado però di fornire una chiave di lettura aggiornata che rivela nuove e differenti interpretazioni delle opere e delle vicende che le hanno ispirate, in un contesto però volutamente ridicolo e grottesco, con risultati
inaspettati, insoliti, a volte incredibili, sempre esilaranti.
Il tutto supportato e giustificato da una impeccabile e puntuale indagine filologica e artistica, dal parere di cattedratici illustri, di istituti scientifici prestigiosi, di pubblicazioni di livello
internazionale corredati da una bibliografia roboante, e avanti di questo passo in un divertentissimo crescendo frutto di una fantasia senza limiti e senza remore capace di sfornare riferimenti
assolutamente inventati e non veritieri ma sempre e comunque verosimili, tanto da apparire convincenti ed esaustivi, anche se risulterebbe inutile andare a ricercare riscontri negli annuari scientifici. Del resto non pare ci sia nulla da aggiungere a quanto
compiutamente narrato dall'Autore che comunque, in numerose circostanze, trattando disavventure e controversie che hanno determinato la creazione di un'opera d'arte e che potrebbero apparire oltremodo insolite, decisamente strane o strettamente legate al genuino e al quotidiano, si avvale nella narrazione del contributo e della testimonianza di due bizzarri personaggi e della loro cerchia parentale, tutti strettamente legati e riconducibili all'immaginario dell'Autore stesso.
Entrano così in scena il cognato Oreste e la su' moglie Argìa, che rimestano senza pudori i particolari di analoghe o similari vicende,
esprimendosi in un colorito dialetto di fulminante immediatezza, ispirato alla lingua imprevedibile e scollacciata del "Vernacoliere", dissacrante e scandaloso mensile livornese.
Questo libro è un saggio d'arte che si legge tutto d'un fiato come un giallo e suscita ilarità, anzi fa proprio ridere, come e più di un comics, in un crescendo di situazioni divertenti e paradossali, con
un lessico ricco di termini, riferimenti e citazioni sapide e a volte corrosive, che regalano credibilità, freschezza e divertimento alla narrazione.
Diceva Oscar Wilde, protagonista sfortunato di un secolo che non era il suo, che "L'Arte è la sola cosa seria al mondo" ... ne siamo convinti assertori... ma leggendo questo libro sarà davvero difficile restare seri.