L’incontro con sé stessi è inesauribile. Vi sono depositi di esperienza vissuta che si sono trasformati in identità mascherandosi e sottraendosi, preferendo una via inconscia nel lasciare il loro segno sulle scelte fatte, sui sentimenti provati, sul futuro da vivere. Sono soprattutto i patimenti provati, le perdite, gli insuccessi che si scavano una loro voce sotterranea, tendendo a celare i modi con cui diventano timori, speranze, rinunce o ambizioni. Questo testo è destinato ad accompagnare la conversazione interiore, soffermandosi su tre esperienze baricentriche nella vita, che hanno in comune un rapporto multiforme con il dolore delle ferite. Un itinerario per accrescere la capacità di stabilire con sé stessi una relazione di ospitalità benevola e gentile.
Gian Maria Zapelli
Fondatore e responsabile di una delle più affermate società di coaching e counselling. Autore di numerosi saggi di psicologia dedicati alle competenze emotive e relazionali. Nel suo approccio integra psicologia clinica ed evidenze empiriche delle neuroscienze.
Scrive e pubblica anche poesia.
Gian Maria Zapelli vive a Lecco. Ha pubblicato Senza Rammarico (Manni, 2011), Prosodie dell’anima (Manni 2015). E numerosi libri dedicati allo sviluppo emotivo e relazionale: Penelope, don Chisciotte & co. (Etas 2003), Esercizi di coraggio (Etas 2005) Cambiamenti incantevoli (Raffaello Cortina 2010), Diamoci del noi (Egea 2013), Dizionario sentimentale (Vita Activa 2019).
Per Nulla die ha pubblicato la silloge Il silenzio tra le parole
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