"... Marzo sarà il ritorno della gente di mare,
si alzeranno i toni con Atlantide in bocca,
si chiederà dei poeti delle notti nei porti;
i poeti nascono nei porti, portano alle labbra
labbra di dolore, mani bagnate,
portano agli occhi tavole dure,
hanno la lingua bruciata..."
C’è un daimon, all’origine del nuovo libro di Imperatrice Bruno: una voce che detta, assegnando un destino, liberando forze che giungono da un tempo lungo. E che si muovono tra opposte tensioni, congiungendo ciò che è separato e discorde. Già nel titolo si impone l’idea della verticalità: Eraclito direbbe che la via che conduce in alto è quella che conduce in basso, ed è unica, la stessa. Una scala lungo la quale si urtano vivi e morti, svegli e dormienti, e lungo la quale le parole si scontrano, si elevano e precipitano con la stessa densità.
(dalla prefazione di Giancarlo Pontiggia)
Imperatrice Bruno è nata ad Ariano Irpino nel 2001, vive a Milano dove frequenta l'Università Bocconi in Economia aziendale. I suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue e presentati su riviste, blog e programmi televisivi nazionali e internazionali.
Per Nulla Die ha pubblicato Caratteri Interi (2021) e Volontà nobili (2022) candidato alla prima edizione del Premio Strega Poesia e vincitore del Premio San Vito al Tagliamento Giovani Poeti 2023.