Un poeta che ha le visioni, che fa sogni, che dipinge in stile metafisico pur essendo antimetafisico, laddove nel caos della rabbia e della frustrazione, vi è movimento, ardore e confusione. Fotoni che non possono essere raccolti dalla cornea. Forse pochi sguardi, quelli di Luca (l’altro suo io) o quello di Annalisa, e immagino quelli di tanti altri, come Daniele, Giuseppe, Chiara, Alessandro, Hadil, e ancora tanti altri, alla fine il mondo acceso di sguardi davanti alle sue opere. Lui che non fa pittura, perché è un artista. E quando gli si sta accanto, si vede nella stanza un telo ancora da finire. Ogni tanto si siede e dà una pennellata. Incredibile come un uomo seduto possa fare tutto questo. È disumano, forse, perché non ne possiamo più di quei rumori che provengono dalla strada, mentre le formiche stanno quiete, ormai assorbite dalla loro metafisica.
Fonte notizia
nulladie.com it catalogo 669-luca-motolese-umano-disumano-9788869155741.html