È come se il suono del tamburo ci accompagnasse, nella lettura di Sulle orme della tradizione: un ritmo a volte incalzante, provocatorio, stimolante, a volte calmo, pregno di informazioni storiche e culturali, scrive Naila Clerici nella prefazione di quest’opera. Il libro delinea un percorso “sulle orme” delle tradizioni native nordamericane, alla ricerca della traccia di umanità di questi popoli, negata e soffocata dai processi di colonizzazione e assimilazione lungo oltre cinque secoli. La traccia che i tradizionalisti nativi hanno cercato è la stessa che gli antropologi hanno cercato. Questa ricerca, dai due diversi versanti, si è particolarmente intensificata con la ripresa delle tradizioni sciamaniche native nella seconda metà del Novecento e, nello stesso periodo, con la ripresa della ricerca etnografica dell’antropologia postcoloniale e postmoderna. Il libro cerca di cogliere questo particolare incrocio, dai due versanti, cercando di evitare schematismi e luoghi comuni: in questo senso il sottotitolo “Gli indiani d’America e noi”. Il percorso del libro si snoda su temi generali, quali i conflitti culturali relazionali tra Nativi e Bianchi durante l’epoca coloniale e su aspetti specifici, quali i confini delle riserve e dei territori nativi, le rivendicazioni contro le nuove forme di espropriazione e abuso di questi territori, così come la ripresa e la difesa delle tradizioni religiose sciamaniche dalle nuove forme di consumo e abuso spirituale. Il tema del conflitto tra le culture native nordamericane e la cultura dominante risulta pienamente leggibile soltanto da una prospettiva storica che non neghi quegli aspetti di mescolamento e di cooperazione che hanno “fatto l’America” nella collaborazione tra i protagonisti in gioco, su livelli molto diversi quali quello tecnologico, linguistico e religioso. Il libro pone l’attenzione su come la negazione di questa traccia di incontro, metissage e collaborazione tra culture sia un altro “marchio” del colonialismo moderno, che ha contrapposto “primitivi” e “civilizzati”, razze, religioni inconciliabili, culture essenzialmente contrapposte, categorie in conflitto.
Francesco Spagna, che insegna da oltre vent’anni Antropologia Culturale all’Università di Padova, afferma:
“Questo libro propone alcune riflessioni sulla relazione tra ‘noi’ e i popoli nativi nordamericani, con la consapevolezza della fascinazione che questi popoli hanno esercitato, dei crimini che su di loro sono stati perpetrati, e della straordinaria resistenza che essi hanno dimostrato. Grazie a questa resistenza molti di questi popoli sono ancora tra noi, su questo Pianeta. La bellezza delle loro culture, la loro storia, la loro inesauribile vitalità la possiamo ancora apprezzare e condividere. In questo senso ‘sulle orme’: di una traccia di memoria e umanità”.
Il percorso del libro si snoda su temi generali, quali i conflitti culturali relazionali tra Nativi e Bianchi durante l’epoca coloniale, e su aspetti specifici, quali i confini delle riserve e dei territori nativi, le rivendicazioni contro le nuove forme di espropriazione e abuso di questi territori, così come la ripresa e la difesa delle tradizioni religiose sciamaniche dalle nuove forme di consumo e abuso spirituale.
Scrive nella prefazione Naila Clerici, già docente all’Università di Genova, anima dell’Associazione Soconas Incomindios e direttrice di Tepee, importante rivista italiana dedicata all’America indigena:
“È come se il suono del tamburo ci accompagnasse, nella lettura di Sulle orme della tradizione: un ritmo a volte incalzante, provocatorio, stimolante, a volte calmo, pregno di informazioni storiche e culturali”.
Sulle orme della tradizione. Gli Indiani d'America e noi di Francesco Spagna è il primo volume del progetto di una nuova collana curata dal docente universitario, “Il sentiero di Perline”, dedicata appunto ai popoli indigeni nordamericani.
Fonte notizia
maunakeamaunaloaedizioni.blogspot.com 2023 10 memoria-e-umanita-dei-nativi-americani.html