L' anno appena iniziato , tra gli altri progetti, vedrà il realizzarsi in Lombardia di una serie di conferenze, incontri dedicati alla figura di Lord Byron.
In particolare verranno poste le basi per ricordare i legami tra Byron e la Lombardia, con particolare riferimento alla città di Milano.
Non solo, nelle intenzioni dell'ideatore del progetto "Byron in Lombardia " , il Dottor Marco Baratto si pensa anche di svolgere iniziative a Venezia ed in Liguria per rendere omaggio nei luoghi nei quali, il poeta visse . Nonché , l'impegno del celebre uomo di lettere .
Non mancheranno occasioni per riflettere sulla figura del celebre letterato, i rapporti con i patrioti italiani, la sua visita a Milano .
Il" Progetto Byron in Lombardia 2024" un cantiere aperto a tutti coloro che desiderano collaborare. l'ideatore, Marco Baratto, ha solo il desiderio che si possano svolgere il maggior numero di iniziative possibili nel corso di quest'anno .
L' intero cantiere di idee e manifestazioni si svolgono su base volontaria, nulla sarà richiesto dal punto di visata economico , ne nulla sarà introitato economicamente . La base e la filosofia sarà il piacere di fare cultura , di divulgare la figura di Byron in Lombardia e nel Nord Italia con puro spirito di servizio.
Attraversate le Alpi, Byron sostò nell'ottobre del 1816 a Milano, dove entrò in contatto con Pellico e Monti e conobbe Stendhal, per poi spingersi fino a Venezia, dove arrivò nel novembre 1816 per poi risiedervi per tre anni.
Qui apprese l'italiano, il veneto, l'armeno e lavorò al quarto canto del Childe Harold, al Beppo e ai primi due canti del Don Juan, che fecero furore in Inghilterra, pur se pubblicati anonimi nel 1819; in ogni caso, Byron non trascurò affatto piaceri meno intellettuali, cimentandosi in dongiovannesche avventure (si vantò di avere posseduto più di duecento donne) e in due importanti relazioni, prima con la moglie del suo padrone di casa, Marianna Segati, e poi con la ventiduenne Margarita Cogni (la Fornarina), facendo della propria dimora sul Canal Grande una sorta di harem. Il soggiorno nella città lagunare – la «Cibele marina», come viene chiamata nel Childe Harold– fu brevemente interrotto solo tra l'aprile e il maggio del 1817, quando il poeta visitò Roma, passando per Ferrara (che gli ispirò il Lament of Tasso).
Nell'aprile del 1819 nel salotto di Marina Querini Byron conobbe la diciottenne Teresa, sposata da un anno con il ricco sessantenne conte Guiccioli: la donna divenne ben presto la sua amante e i due si stabilirono verso la fine del 1819 a Ravenna, dove i Guiccioli vivevano. La giovane esercitò un'influenza assolutamente benefica sul poeta, che finalmente adottò uno stile di vita più salutare, senza però cessare di anelare a nuove avventure, tanto che tra il 1820 e il 1821 entrò nella Carboneria attraverso i contatti del fratello di Teresa, il conte Pietro Gamba. Nella città romagnola Byron scrisse altri tre canti del Don Juan, Marino Faliero, Sardanapalus, The Two Foscari, Cain: a Mistery, The Prophecy of Dante e altri scritti che rivelavano l'odio che Byron nutriva nei confronti della tirannia, che in suolo italico trovava espressione nella Santa Sede. Volendone fare una cattolica romana, inoltre, Byron accompagnò nel marzo del 1821 la figliuola Allegra nell'educandato gestito dalle suore di Bagnacavallo, in Romagna
Per questo tutte le idee o proposte saranno le benvenute , basterà' contattare la mail conferenze_mb@libero.it saranno valutate e discusse