L'ospitalità è un concetto multiforme che racchiude l'arte di accogliere e prendersi cura degli ospiti con calore, generosità e cortesia. Per chi è stato ad Aruba almeno una volta nella vita, sarà facile ricondurre queste caratteristiche alla Dushi Tera - dolce terra in papiamento, la lingua locale dell’isola di Aruba - il soprannome con cui i residenti chiamano questo angolo di paradiso.
Situata nei Caraibi del Sud e caratterizzata da panorami naturali unici, Aruba scalda il cuore fin dal momento in cui si mette piede su quest’isola per una serie di ragioni, tra cui il sorriso di chi ci accoglie. Il clima caldo e soleggiato si rispecchia nel temperamento di chi abita questo luogo: la natura accogliente del popolo arubano è parte di una tradizione culturale che nel corso degli anni si è consolidata grazie a un’economia fortemente dipendente dal turismo.
Ma ben prima che Aruba emergesse come destinazione turistica di spicco ai Caraibi, la storia dell’isola e il suo ambiente naturale avevano forgiato una popolazione sensibilmente votata all’accoglienza. L'ospitalità fa parte del DNA degli arubani e va ben oltre i convenevoli: il loro stile di vita incarna la convinzione che ogni visitatore, indipendentemente dalla sua origine, sia un ospite in quella che loro considerano Casa. Ciò fa sì che la loro ospitalità non si limiti a interazioni superficiali, ma consista nello stabilire legami significativi e profondi con i visitatori, nel comprendere le loro esigenze e i loro desideri per garantire loro un'esperienza indimenticabile. Questo senso di amore e orgoglio è al centro dell’identità Arubana e allo stesso tempo rende le persone estremamente aperte mentalmente: Aruba è un luogo in cui persone di ogni estrazione sociale si riuniscono per godere insieme delle bellezze dell’isola e del buon umore che ne deriva.
Oggi Aruba, parte costituente del Regno dei Paesi Bassi ma con un proprio Governo, è un vero calderone di circa 108.000 residenti e più di 90 nazionalità. Questo melting pot si riscontra in ogni aspetto culturale e soprattutto nella quantità di lingue che ogni cittadino di Aruba parla, rendendo molto facile la comunicazione con la maggior parte dei visitatori: olandese, papiamento - la lingua creola - inglese e spagnolo.
Infine, le dimensioni ridotte dell’isola, 193 km², fanno sì che l’isola possa contare su una comunità affiatata e unita che crea un ambiente estremamente sicuro. Questo permette ai visitatori di esplorare l’isola in autonomia e libertà, potendo sempre contare sul sorriso e sul supporto degli abitanti del posto. Tutti questi ingredienti contribuiscono a trasmettere a quello che viene chiamato “l’Effetto Aruba”, un travolgente senso di benessere che si prova durante un viaggio sull’Isola più Felice dei Caraibi e che si porta con sé anche una volta tornati a casa.