Lo scorso 9 novembre, presso il Gazebo del Circolo Antico Tiro a Volo, è stato presentato il libro “ Cammini. I racconti dell’altrove “ un interessante elaborato attraverso il quale l’autrice, Lucilla Rami, antropologa, descrive le sue esperienze di studiosa e di donna vissute nel corso della sua vita. La descrizione avviene in forma di racconto indirizzato ad una giovane liceale nell’età in cui la destinataria dell’avvincente narrazione sta formandosi alla vita con tutte le sue speranze ed i suoi desideri di saziare l’insito desiderio di apprendere; mezzo di trasmissione delle esperienze è il ricordo di alcuni viaggi intrapresi dall’autrice con varie destinazioni nel mondo: in particolare la Giordania, i Caraibi, Gerusalemme, la città di Agra in India.
Ognuna di queste località ha per l’autrice un preciso significato: la Giordania è il luogo delle sue prime esperienze di antropologa, le isole caraibiche rappresentano una indagine sulle abitudini di quelle popolazioni, Gerusalemme rappresenta il mistero ed il ritrovamento spirituale, Agra una città indiana situata nella parte occidentale dello stato federato dell’Uttar Pradesh, che viene presa a simbolo dell’amore coniugale.
Un mix di ricordi misti alla descrizione dei viaggi, il fascino delle rovine e delle scoperte archeologiche, costituiscono il motivo trainante del racconto, tutto teso a scoprire il significato profondo dell’essere “ altrove “ con l’animo, la mente ed il corpo.
L’autrice ha descritto la sua opera in dialogo con Elisabetta Darida, una scrittrice che ha evidenziato l’importanza della donna nel processo di trasmissione delle tradizioni popolari, con Carla Cucchiarelli, giornalista Rai, che ha evidenziato la sincerità con la quale è redatto il libro, e con il Prof. Leonardo Saviani che con dotti riferimenti storici ed antropologici ha posto in evidenza l’influenza del capitalismo coloniale ed il ruolo che la donna riveste, da sempre, nella trasmissione dei valori religiosi oltre che descrivere il suo significato dell’altrove con la continua ricerca alimentata dalla formazione. Da ultimo la Prof. Gabriella Marucci ha evidenziato il mistero insito nell’opera della Rami anche se rappresenta, in concreto, una vera e propria op