Nella
splendida cornice del Castello Normanno Svevo di Sannicandro di
Bari, in occasione della cerimonia di premiazione del prestigioso
premio letterario "SENECA", giunto alla sua settima edizione, è stato assegnato
allo scrittore Massimo Taras il prestigioso "Premio Accademico
Internazionale di Letteratura Conemporanea SENECA 2023" per il romanzo
storico "La ragazza del triangolo bianco. edito da Bertoni editore. Un premio che si aggiunge a moltissimi altri riconoscimenti: Premio Giornalistico Letterario "Piersanti
Mattarella" - XIV edizione del "Concorso Letterario
Internazionale Città di Cologna Spiaggia" - Premio Speciale della Giuria al Premio
Letterario Internazionale Montefiore - e altri ancora.
La
Ragazza del Triangolo Bianco è un romanzo storico che attraverso
l’espediente dell’intervista, trasporta il lettore all’epoca della Seconda
guerra mondiale, all’interno di un campo di transito Tedesco del Nord Italia realmente esistito. Una storia in cui
il sentimento riesce a prevalere sulle condizioni proibitive di un lager
nazista, cercando di far capire ancora una volta cosa significò quell’inferno,
ma soprattutto raccontando la capacità di chi, invece, era pronto a vivere un
sentimento d’amore in mezzo a tanto odio. Il romanzo è stato definito dalla
critica “coraggioso”.
- C’è bisogno di fare memoria e di avere il coraggio di
condurre le nuove generazioni verso temi attuali e difficili da trattare nella
quotidianità"- spiega Taras, ricordando che
il passato è fatto di persone, che i libri riportano date e battaglie ma che
l’anima della Storia sono le persone, ed è proprio per questo motivo che
Massimo Taras è stato invitato a tenere delle conferenze in alcuni licei del
Lazio e della Campania.
La Ragazza del Triangolo Bianco è un romanzo storico che attraverso l’espediente dell’intervista, trasporta il lettore all’epoca della Seconda guerra mondiale, all’interno di un campo di transito Tedesco del Nord Italia realmente esistito. Una storia in cui il sentimento riesce a prevalere sulle condizioni proibitive di un lager nazista, cercando di far capire ancora una volta cosa significò quell’inferno, ma soprattutto raccontando la capacità di chi, invece, era pronto a vivere un sentimento d’amore in mezzo a tanto odio. Il romanzo è stato definito dalla critica “coraggioso”. - C’è bisogno di fare memoria e di avere il coraggio di condurre le nuove generazioni verso temi attuali e difficili da trattare nella quotidianità"- spiega Taras, ricordando che il passato è fatto di persone, che i libri riportano date e battaglie ma che l’anima della Storia sono le persone, ed è proprio per questo motivo che Massimo Taras è stato invitato a tenere delle conferenze in alcuni licei del Lazio e della Campania.