Aruba è nota in tutto il mondo per le sue spiagge bianchissime e le sue acque cristalline, ma è quando si esce dalle strade più battute che si entra in contatto con l’anima più autentica e caraibica dell’isola. Uno dei luoghi più importanti per avventurarsi alla ricerca di quest’anima è San Nicolas, una cittadina situata nel punto più a sud dell’isola conosciuta come la “Sunrise City”, la città dove sorge il sole. La sua storia è fortemente legata agli sviluppi industriali di Aruba: nel corso degli anni, la sua comunità ha accolto flussi migratori africani, sudamericani e caraibici attratti dalle nuove opportunità lavorative. Ancora oggi, camminando per le strade di San Nicolas, è possibile confrontarsi con la multiculturalità propria di questa città, che si riconosce nelle preparazioni culinarie, negli usi e costumi, negli edifici e negli abitanti che la vivono.
Perché San Nicolas è la Capitale Artistico-Culturale di Aruba
Negli ultimi anni San Nicolas ha avviato un processo di riqualificazione, non soltanto a livello urbanistico – come per esempio con l’istallazione di un Solar Tree che permette di caricare i propri dispositivi elettronici e usufruire di un Wi-Fi gratuito grazie all’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici – ma anche e soprattutto a livello di valorizzazione del proprio patrimonio storico-culturale, il quale racconta un’importante fetta della storia di Aruba. È così che, con una vision ben precisa, e cioè trasformare San Nicolas nella capitale artistico-culturale dell’isola, il Governo di Aruba ha supportato lo sviluppo di attività locali, musei e gallerie d’arte e, a cominciare dal restauro della vecchia torre dell’acqua avvenuto nel 2013, la cittadina non ha mai smesso di evolversi.
Ma è soprattutto con l’Aruba Art Fair che San Nicolas ha riscoperto un nuovo successo: a partire dal 2016, anno della prima edizione del festival, la manifestazione ha accolto street artist provenienti da tutto il mondo e talenti locali che anno dopo anno lasciano il loro segno sui muri della città. L’evento, che si svolge ogni anno al termine dell’estate, lascia ogni anno un’eredità che si è trasformata in un museo a cielo aperto: gli oltre 40 murales raccolgono l’essenza del popolo arubano, della sua flora e fauna e della sua storia con illustrazioni colorate, ricche di dettagli e realizzate alla perfezione. Per scoprire di più sui significati e le tecniche utilizzate è possibile partecipare agli “Aruba Mural Tours”, dei walking tour guidati organizzati da ArtisA, l’ente fondatore e promotore dell’Aruba Art Fair, che raccontano anche di come il fondatore di ArtisA e il suo team abbiano immaginato – e iniziato - la trasformazione della città e del Distretto Artistico di San Nicolas nel 2016.
A San Nicolas è anche possibile visitare la galleria d’arte di ArtisA, uno spazio che ospita esposizioni e mostre di artisti locali con l’obiettivo di avvicinarli a un pubblico più ampio e internazionale, ma accoglie anche artisti internazionali grazie a eventi periodici, workshop su prenotazione e nuovi progetti, solitamente inaugurati ogni primo venerdì del mese.
I musei di San Nicolas
Il passato multiculturale di San Nicolas viene documentato e raccontato in due musei, il Community Museum e l’Industry Museum, che sono un’ottima scelta per esplorare il patrimonio storico-culturale della città.
Inaugurato nel 2017, il Community Museum è un vero tuffo nelle tradizioni arubane: una raccolta di oggetti, memorie e immagini che raccontano la vita della comunità. Situato nel cuore della città, presso il Nicolaas Store, il museo si sviluppa su due livelli e ospita strumenti musicali, fotografie, abiti, mobilia e oggettistica di vario genere. Per completare il tuffo nella storia di San Nicolas e di Aruba è fondamentale una visita all’Industry Museum, che approfondisce lo sviluppo industriale e sociale della destinazione dall’età dell’ora al periodo della raffineria di San Nicolas, che fino agli anni ’70 impiegava circa 7.000 persone provenienti da 56 paesi diversi, fino ad arrivare alla rigogliosa fase dello sviluppo turistico. Situato presso l’antica torre dell’acqua, l’Industry Museum, regala ai suoi visitatori la possibilità di conoscere l’ascesa storica di Aruba dal punto di vista industriale grazie anche a testimonianze in prima persona degli abitanti dell’isola che tramite dei maxi schermi all’interno della torre raccontano episodi di vita e di lavoro di un tempo.
Locali da non perdere
L’animo più autentico di San Nicolas emerge anche dai suoi locali, tra cui l’imperdibile Nicolaas Store e il rinomato Charlie’s Bar. Il primo, originariamente noto come rivenditore di libri, giornali e articoli da regalo, oggi ospita il Kulture Café gestito dalla Fundacion Museo Arubano. Durante i lavori di restauro si è scelto di mantenere alcuni elementi d’epoca, tra cui le piastrelle colorate e alcuni mobili dallo spirito assolutamente caraibico. Il locale è un famoso punto di ritrovo sia per i giovani del posto che per i turisti e qui è possibile bere un caffè, una bevanda fresca oppure fermarsi per un pranzo leggero. Il secondo invece, aperto nel 1941, è un locale storico dove l’atmosfera è assolutamente unica: i cimeli che adornano le pareti del bar provengono da tutto il mondo, quasi a rappresentare la pelle stessa del locale, vissuta e piena storia. È tradizione che ogni visitatore che scelga di sostare al Charlie’s Bar lasci, a piacere, un ricordo di sé, per collaborare alla raccolta di cimeli internazionali. Noto anche per la sua buona cucina e gli esperti barman, il Charlie’s Bar è sicuramente un’ottima scelta per addentrarsi nella storia dell’isola.
Le spiagge nei dintorni
Ad Aruba, ogni tour che si rispetti si conclude con un tuffo nel Mar dei Caraibi. Nei dintorni di San Nicolas, le spiagge non mancano, anzi: la punta Sud di Aruba ospita alcune tra le più belle – e meno frequentate – spiagge dell’isola. La più conosciuta è forse Baby Beach, un vero e proprio paradiso caraibico. Questa spiaggia a forma di mezzaluna ospita un fondale talmente basso che è stata eletta come miglior spiaggia per i bambini e per le famiglie in cerca di tranquillità e sicurezza. La spiaggia, semi attrezzata, ospita anche di un chiosco dove potersi rinfrescare e il Big Mama’s Grill dove poter mangiare. Subito di fianco a Baby Beach sorge Rodger’s Beach, una spiaggia dall’atmosfera ancora più autentica. I pescatori qui ancorano le loro barche colorate e nei weekend la spiaggia è molto frequentata dalle famiglie locali. Vicino alla spiaggia si trova inoltre un noleggio di attrezzature subacquee in affitto per scoprire il mondo sottomarino dei Aruba. Da entrambe queste due spiagge, ma senza intaccarne la bellezza, si scorge sullo sfondo la famosa Raffineria Lago che tanto ha influenzato lo sviluppo industriale e sociale di questa zona. Ultima, ma non per importanza, Mangel Halto: una lingua di sabbia bianca immersa nelle mangrovie. Grazie alle sue acque poco profondi e trasparenti, questo tratto di costa è l’ideale per gli appassionati di kayak, paddle boarding e soprattutto snorkeling grazie alla presenza di meravigliose creature marine come il pesce pappagallo o il dentice a coda gialla.