Il Decreto Legislativo n.105 del 30 giugno, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 luglio 2022, ha stabilito questa normativa in linea con la disciplina europea n. 2019/1158) che promuove l’equilibrio tra vita familiare e lavorativa. Detto ciò, arriviamo alle domande chiave che chi chiedete via email: come Funziona il Congedo Parentale? Chi ne ha Diritto? Come Richiederlo? Vediamo di chiarire ogni dubbio nelle prossime righe.
Definizione di Congedo Parentale
Il congedo parentale rappresenta un periodo in cui i genitori (madre e padre) possono astenersi dal lavoro in modo facoltativo per prendersi cura dei propri figli nei primi 12 anni di vita. Questa scelta è libera, da qui il termine “facoltativo”, a differenza del congedo di maternità e di paternità per la nascita dei figli, che sono obbligatori ma estendibili in modo opzionale. Il congedo di paternità, obbligatorio e facoltativo, riguarda quindi l’assenza lavorativa retribuita concessa ai nuovi padri lavoratori dipendenti, sia nel settore privato che in quello pubblico, in occasione della nascita, dell’adozione o dell’affidamento di un bambino.
Congedo Parentale: chi può Richiederlo
Il congedo parentale può essere richiesto sia dalla madre che dal padre ed ha una durata di 10 mesi (che può essere estesa a 11 se il padre si astiene per almeno 3 mesi). Questo periodo può essere distribuito tra entrambi i genitori. L’INPS copre l’indennità durante i primi 9 mesi. Inoltre, i genitori possono usufruire del congedo contemporaneamente.
All’inizio, i padri lavoratori dipendenti, indipendentemente dal contesto, hanno diritto al congedo parentale del padre obbligatorio della durata di 10 giorni. Questo congedo può essere richiesto a partire da due mesi prima della data prevista del parto fino a cinque mesi dopo la nascita.
In aggiunta, i padri hanno la possibilità di usufruire del congedo parentale, che è un periodo di assenza dal lavoro per i genitori che desiderano prendersi cura del proprio figlio nei suoi primi momenti di vita. Tale periodo di congedo è strutturato in modo tale che i padri lavoratori dipendenti possano alternarsi con le madri.
Ricapitolandol l’INPS specifica chi ha il diritto di usufruire del congedo di paternità obbligatorio. Come abbiamo visto, il diritto spetta a tutti i lavoratori dipendenti, inclusi:
· Lavoratori agricoli a tempo determinato, che non sono soggetti al requisito contributivo.
· Dipendenti nella Pubblica Amministrazione;
· Lavoratori domestici.
Va sottolineato che, per le ultime due categorie, è fondamentale avere un rapporto di lavoro attivo al momento dell’utilizzo del congedo.
Per gli altri genitori che lavorano come dipendenti, il diritto al congedo di paternità obbligatorio potrebbe essere riconosciuto anche qualora il rapporto lavorativo cessi o venga sospeso. L’importante è che si soddisfino i punti stabiliti dal Testo Unico all’articolo 24.
Il Congedo Parentale è Obbligatorio per Legge?
La normativa del congedo di paternità obbligatorio è disciplinata dal Testo Unico maternità-paternità e mira a favorire una distribuzione equa dei compiti di donne e uomini, oltre a promuovere il legame precoce anche tra i figli con il papà.
ll congedo di paternità obbligatorio prevede alcuni giorni di assenza dal lavoro completamente retribuiti e deve essere richiesto entro due mesi prima o fino a cinque mesi dopo il parto.
Quando viene concesso il congedo parentale
Il “congedo papà” è concesso ai padri con contratto di lavoro dipendente in diverse situazioni:
- nascita di un figlio;
- adozione o affidamento di un minore;
- decesso del figlio entro i primi 10 giorni di vita o dal primo giorno della 28ª settimana di gestazione.
Il congedo parentale non spetta:
- ai genitori lavoratori domestici;
- ai genitori disoccupati;
- ai gliberi professionisti.
Bisogna precisare, inoltre, che nel caso in cui il rapporto di lavoro termini durante il congedo, il diritto al congedo stesso cessa.
Quanto viene pagato il Congedo Parentale
Il congedo parentale del padre prevede un rimborso pari al 100% dell’ultima retribuzione lavorativa. Quindi, i giorni di congedo sono retribuiti come una normale giornata lavorativa. L’INPS eroga l’intero importo, senza costi aggiuntivi per l’azienda, ad eccezione di una spesa temporanea rimborsabile al 100%. Come datore di lavoro, dovrai anticipare l’importo del congedo, che sarà successivamente coperto dall’INPS.
Durante i primi 30 giorni del congedo parentale, dopo la nascita dei figli, il padre percepisce una retribuzione completa, ovvero al 100% dello stipendio. Fino al 2015, questo congedo poteva essere fruito entro l’ottavo anno di vita del bambino. Tuttavia, con il Decreto Legislativo numero 80 del 2015, l’età massima è stata estesa fino al compimento dei 12 anni.
Le informazioni contrastanti che potresti trovare sono probabilmente riferite al congedo facoltativo completo, che dura complessivamente 6 mesi e deve essere usufruito entro il sesto anno di vita. Questo congedo prevede una retribuzione completa nei primi 30 giorni e una retribuzione al 30% per i successivi 5 mesi. In altre parole, i primi 30 giorni sono retribuiti al 100% se disposti entro i 12 anni del bambino, mentre i rimanenti 5 mesi vengono retribuiti al 30%, ma solo se richiesti prima dei sei anni del figlio.
La legge 80 del 2015 ha permesso di estendere la possibilità di usufruire del congedo fino ai 12 anni del bambino. Di conseguenza, i primi 30 giorni continuano a essere retribuiti al 100%.
Come fare la Domanda per richiederlo
Il genitore che svolge un’attività lavorativa deve inoltrare la domanda per il congedo di paternità obbligatorio 15 giorni prima di quando ha l’intenzione di fruirne. Nel caso di assenza per la nascita del figlio, è necessario calcolare i 15 giorni di preavviso considerando la data presunta per il parto.
Esistono due modalità di presentazione della domanda a seconda di chi effettuerà il pagamento dell’indennità:
1. Se il datore di lavoro si occupa del pagamento: la domanda deve essere presentata per iscritto al datore di lavoro, specificando le date di assenza;
2. Se il pagamento è gestito direttamente dall’INPS: la domanda deve essere presentata online tramite la procedura sul sito ufficiale dell’INPS. Per farlo, è necessario accedere alla sezione dedicata al congedo di paternità e autenticarsi con SPID, CIE o CNS. È anche possibile rivolgersi al Contact Center dell’INPS (il numero è disponibile sul sito alla sezione contatti), agli enti di patronato o agli intermediari, che prepareranno la domanda per conto del richiedente.
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Fonte notizia
posizioniaperte.com congedo-parentale-retribuito-al-100