A folgorarla, quand’era ancora una bimba, è stata Lorella Cuccarini nei panni attillati di “Sandy”, indimenticabile protagonista del musical “Grease”. Maria Sacchi, nel 1998, aveva appena 8 anni e, di fronte a quell’ensemble di ballerine scapigliate (le mitiche “Pink Ladies”), maturò il suo sogno: “Da grande voglio fare la ballerina”.
Esattamente vent’anni dopo, questa quotatissima performer che vive e lavora tra Rimini e Pesaro, ha coronato il suo sogno: nei ruolo dell’inflessibile preside della “Rydell High School” ha interpretato, assieme ad un cast di grande valore, il musical che sognava da sempre: “E’ stata un’esperienza davvero indimenticabile - racconta oggi Maria - perché non capita a tutti di realizzare i sogni della nostra infanzia. Esserci riuscita è stato un motivo di orgoglio e anche lo stimolo più efficace per continuare a credere in questa carriera”. E anche grazie a quell’esperienza che oggi Maria ha deciso di scommettere su uno spettacolo tutto suo: “Sto scrivendo un copione inedito - svela - portando avanti un mio progetto nella regia e nella sceneggiatura. Spero che, presto a tardi, si creino le condizioni per portarlo in qualche teatro”.
Dopo gli studi all’Accademia del teatro di Roma ed il diploma a Bologna, Maria Sacchi ha debuttato giovanissima nel musical “Cabaret” con la celebre compagnia della Rancia sotto l’ala di un insegnante d’eccezione, l’attore teatrale Giampiero Ingrassia.
Ballerina nel film “In search of Fellini”, tra le pietre miliari della sua biografia artistica c’è anche la tournée internazionale di “Peter Pan”, “uno spettacolo che mi ha portato a recitare in luoghi impensabili, come ad esempio l’Oman, nel cuore della penisola araba”.
Oggi, assieme ad altre tre colleghe, è una delle performer del progetto “Io sono boomer”, l’ultimo attesissimo tormentone dell’estate “made in Riccione” registrato nei giorni scorsi sotto l’egida dell’etichetta discografica “Ole Music Records”.
“Mi sono divertita tantissimo a lavorare a questo progetto - conclude - e sono sicura che, quest’estate, si parlerà tanto di questa canzone. Se penso a ‘Boomer’ mi viene in mente un surviver, un sopravvissuto di un’epoca che non esiste più, quella dove più dei social vincevano le relazioni e più dei like contavano le emozioni. Un’epoca che, ogni tanto, vale la pena rimpiangere…”.