Con “Atlantide” di Yuri Ancarani e “Spaccaossa” di Vincenzo Pirrotta, proseguono con grande successo le proiezioni a Visuali Italiane, il festival di cinema italiano che si tiene a Bucarest, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e curato da Mario Sesti con la collaborazione di Angela Prudenzi e Caterina Taricano.
Daniele, protagonista di “Atlantide” è un giovane che vive ai margini della laguna di Venezia, sogna un barchino da record. Una storia di iniziazione maschile, violenta e predestinata al fallimento, che
esplode trascinando la città fantasma in un naufragio psichedelico.
“L’adolescenza è un’età di merda ma quando si è adolescenti c’è qualcuno che, mentre stai soffrendo come un cane, ti dice che quella è l’età più bella: questa è la ragione per la quale si diventa adulti di merda” ha detto Yuri Ancarani dopo la proiezione del suo “Atlantide”.
Il film, che ha avuto la sua anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia, ha ricevuto lunghi applausi. Alla domanda del critico romeno Ionut Mares, “come ha fatto a filmare Venezia senza turisti?”, Ancarani ha risposto: “Basta andare in giro di notte, perché Venezia si svuota completamente, e se sei su un barchino non vedi quei pochi rimasti che transitano nei vicoli facendosi dei selfie. Del resto, Venezia è la Venezia meno conosciuta delle decine di Venezia in tutto il mondo: una spettatrice mi ha detto che quella di Las Vegas ha l’acqua più pulita”.
Anche “Spaccaossa”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Giornate degli autori” ha catturato gli spettatori di Visuali Italiane. Partendo da un fatto di cronaca sconvolgente, quello di una banda di criminali che a Palermo spaccava le ossa delle persone per incassare i soldi dall’assicurazione, il regista-attore Vincenzo Pirrotta, al suo esordio dietro la macchina da presa, si chiede quanto un essere umano sia disposto a mutilare il proprio corpo per ottenere ciò che di cui si ha bisogno: “La luce di “Spaccaossa” è una luce di ghiaccio: la stessa che circondava il manto nero dell’Addolorata durante la processione di Partinico, dove sono nato - ha sottolineato a Bucarest Vincenzo Pirrotta. - Ho chiesto a Daniele Ciprì, il direttore della fotografia, di riprodurre quella stessa luce che mi aveva sempre impressionato da bambino, per questo film sul dolore: sia di chi lo infligge sia di chi lo riceve e si fa rompere le ossa per truffare l’assicurazione e avere il denaro necessario per tirare avanti, o per pagare la festa della prima comunione della figlia”, ha concluso Pirrotta.
Visuali Italiane è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, l’ICE Romania e Italian Screens, con il patrocinio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI.