Nel corso degli anni, Daniele ha iniziato a collaborare con diversi artisti americani, tra cui: Pat Bianchi, Jerry Weldon, Benny Benack III, Itai Kriss, Bruce Harris, Nick Hampton ed altri, creando un vero e proprio ponte tra l’Italia e New York. Complice di quest’avventura il molisano Luca Santaniello, batterista trasferitosi a New York nel lontano 2001 e laureatosi successivamente alla prestigiosa Juilliard School. Proprio Luca, che alla Juilliard ha conosciuto Ron Carter e stretto rapporto con lui, decide di proporgli i lavori musicali di Daniele, così apprezzati dal Maestro da rispondere alla mail con un secco: “I’m interested in this project, when is Daniele coming to New York?”.
Inutile dire – racconta Cordisco - quanta emozione, paura e gioia ho provato prima, durante e dopo la registrazione di questo album. Un vestito che ho dovuto cucire addosso a un grande Maestro quale è Ron Carter. Il repertorio che ho scelto per questo disco è evidentemente in linea con la storia musicale di Carter, di cui tutti noi conosciamo e apprezziamo i lavori discografici. Mi è sembrata una grande forma di rispetto e di riconoscenza proporgli la registrazione di brani nelle sue corde, a fianco a pezzi originali che hanno sicuramente acquisito, grazie alle mani che li hanno suonati, un fascino particolare.
Da qui inizia il lavoro di composizione ed arrangiamento. L’idea principale è sicuramente quella di fare un disco che rappresentasse al meglio l’idea musicale di Daniele: saldamente ancorata alla tradizione (una sorta di era Hard Bop contemporanea) e, allo stesso tempo, con una rosa di composizioni originali di forte impatto e con melodie sempre ricercate.
Troviamo nell’album molti standard della tradizione, sapientemente arrangiati e con una nuova veste, “Tangerine” e “Come Rain Or Come Shine” ne sono l’esempio perfetto: una concentrata dose di swing, appuntamenti ritmici e “pattern” all’unisono che personalizzano notevolmente questi brani. “Canadian Sunset” - ispirata dal groove di Vernel Fournier su “Poinciana” - e in ultimo un’intima “Autumn In New York”, eseguita in duo chitarra e contrabbasso, in cui Daniele omaggia la collaborazione di Ron Carter con Jim Hall. Tra i brani originali spiccano “Bitter Head”, blues con alcune influenze gospel, “Mr. P.B.”, dal mood “a la Elvin Jones” con una sezione centrale del brano in stile latin jazz (n.d.r. come tipico del periodo Hard-Bop) e“F.R.C.”, un “uptempo” dedicato, appunto, a Ron Carter.
Bitter Heard è stato registrato ad aprile 2022 nel Samurai Hotel Recording Studio di New York, missato e masterizzato da Vadalà e Roy Bortoluzzi, con la collaborazione di Federica Ugo, negli studi della Nuccia a Roma.