La pittura della piemontese Irene Giglio, artista autodidatta di grande sensibilità, racconta di madri e donne provenienti da terre lontane, di luoghi e popoli di profonda umanità. Ispirata nel suo percorso artistico da una forza enigmatica, sorta dall’esperienza dei viaggi in Oriente, Irene Giglio esprime nelle sue tele una naturale attitudine al disegno e al colore. Tra i suoi dipinti colpiscono per intensità espressiva i ritratti di donne che raccontano di un’umile solennità del vivere, volti che trasudano dignità, impregnati di una sensibilità poetica e di un’armonia che sembra voler sovrastare il duro rapporto con la natura.
La talentuosa pittrice coltiva la sua passione per l’arte sin dall’attività dell’ insegnamento, dove coinvolge i propri studenti in progetti artistici, come la realizzazione di manufatti, scenografie e costumi per piccole rappresentazioni teatrali. Al termine di questo percorso scolastico si dedica dunque alla pittura, che le porterà una serie di soddisfazioni personali in seguito alla partecipazione di mostre nazionali ed internazionali come il Festival Spoleto Arte, Biennale di Venezia e di Milano curate da Salvo Nugnes e da Vittorio Sgarbi, e la partecipazione al Premio Internazionale Frida Kahlo allo storico Palazzo delle Arti di Bassano del Grappa, che ha visto la partecipazione di importanti personaggi della cultura e dello spettacolo.
Sono molti quindi i riconoscimenti che l’artista ha ricevuto nel suo percorso artistico e che hanno premiato la sua naturale capacità di coinvolgerci nel viaggio dell’emozione attraverso i suoi scatti di umanità, regalando un momento in cui volare con la mente e con il cuore in mondi lontani.
Matteo Saretta