Il titolo è un chiaro riferimento al cordone ombelicale perché parla di maternità, ma non nel senso classico. L'argomento principale del romanzo è la violenza sulle donne e il femminicidio. Il cordone di fiori crea un legame, un rapporto di gentilezza con le vittime che subiscono spesso la condanna morale da parte della comunità di appartenenza.
Il romance è la seconda parte del libro pubblicato a febbraio dal titolo “Quei fiori”, dove si affrontava maggiormente la tematica dell'amore, del corteggiamento e del matrimonio. Gli stessi personaggi vivono adesso la fase della famiglia, della maternità, frequentano altre figure femminili che hanno subito violenza. Si crea una coscienza attorno ad alcune vicende, un'azione comune e Il cordone di fiori sarà espressione di lotte e di unità.
E' un libro interessante, perché porge un delicato problema in modo intelligente, senza salire sul pulpito. I personaggi femminili interiormente maturano, chiedendosi come poter aiutare e lo riescono a fare perché vivono emozioni vere, legate alla maternità, alla famiglia. Non a caso il titolo richiama al cordone ombelicale che sancisce legami naturali.
“Questo libro non è per le donne, è con le donne. Può e dovrebbe essere letto da tutti”, afferma Janette Lart.
La trama: In un piccolo borgo calabrese, che viene indicato con un nome di fantasia, si porta avanti con passione un negozio di fiori, lasciato in eredità da una fioraia molto stimata. Qui giunge una giovane bisognosa di lavoro, con a carico una bambina. Nel frattempo accadono fenomeni strani, paranormali. Alcune donne del paese sostengono di aver incontrato le anime delle donne vittime di femminicidio. Insieme decidono di portare dei fiori e di aiutarle a liberarsi dal fardello morale inflitto dalla società, attraverso un'attività di coaching che possa restituire loro autostima e facilitare il trapasso.
Da questa e da altre esperienze quotidiane nasce Il cordone di fiori, un'associazione che lotta per i diritti delle donne.