Hai scritto il tuo curriculum vitae, l’hai redatto in maniera corretta, hai scritto la tua cover letter e hai inviato la tua candidatura in risposta a un annuncio oppure in maniera spontanea. Il team di selezione dell’azienda ha deciso di contattarti per fissare un primo colloquio conoscitivo e ora dovrai prepararti per l’appuntamento.
Leggendo questa Guida capirai che sono importanti alcuni comportamenti e atteggiamenti che magari davi per scontato senza prestarci troppa attenzione, come ad esempio il linguaggio non verbale.
Ricorda che i recruiter sono stati formati per analizzare l’andamento di questo primo incontro e che una volta che il tuo profilo li ha convinti sotto tutti i punti di vista metteranno una buona parola per il successivo colloquio con il responsabile di quello che potrebbe diventare il tuo nuovo ufficio.
Consigli Importanti su come Presentarsi ad un Colloquio
Prima di recarti al tuo colloquio tieni bene a mente questi consigli pratici ma comportati comunque con spontaneità.
- Utilizza un linguaggio adeguato alla situazione
Ti trovi di fronte a un recruiter, un professionista delle risorse umane e si sta svolgendo un colloquio di lavoro, non puoi utilizzare un linguaggio informale. Dimostra educazione e di saper utilizzare un linguaggio appropriato a un evento di carattere formale.
Anche se il selezionatore dovesse dimostrare un’età più giovane della tua, ricorda che è sempre bene dare del ‘Lei’ e mai del ‘Tu’ di spontanea volontà. Se invece è lo stesso recruiter a chiederlo esplicitamente puoi accordare con lui/lei di affrontare il colloquio dandovi reciprocamente del ‘Tu’.
Attenzione, anche qui, non significa che il linguaggio deve scadere sull’informale, sei nel bel mezzo di un colloquio di lavoro. Puoi utilizzare il ‘Tu’ se concordato da entrambe le parti ma la tipologia di linguaggio rimane su un livello di formalità.
- Non dire tutto di te
Durante un colloquio di lavoro è possibile che il recruiter voglia sapere meglio cosa fai nel tempo libero, quali sono i tuoi hobby e le tue passioni.
Ricorda che sono domande che hanno uno scopo in vista del processo di selezione, perciò, non potrai dedicare molto spazio a una spiegazione dettagliata. Inoltre, ti verranno certamente fatte delle domande mirate se sul tuo curriculum ci sono dei buchi di tempo un po’ lunghi tra un’esperienza lavorativa e l’altra.
Se questo è dovuto a motivi personali come un lutto, una malattia di una persona cara oppure difficoltà personali, rispondi semplicemente che hai avuto dei problemi personali ora completamente risolti. Si tratta pur sempre di un colloquio formale per cui i dettagli personali in realtà non dovrebbero importare al recruiter al fine della selezione e sicuramente non gioverebbero in generale al tuo scopo.
Attenzione al linguaggio non verbale
Adottare un linguaggio verbale adeguato è importante, ma è bene fare attenzione anche al linguaggio non verbale, a ciò che trasmettiamo attraverso il nostro corpo.
In particolare:
- Non gesticolare eccessivamente, anzi evita per quanto tu possa essere abituato a farlo. Muovere molto le mani mentre si parla denota in queste situazioni una forte componente ansiogena e di insicurezza, ecco cosa trasmetterai al recruiter che ti sta di fronte.
Prova a indossare un anello o un bracciale il giorno del colloquio e concentra la tua attenzione su di esso per evitare che il tuo gesticolare distragga l’interlocutore da ciò che hai di realmente importante da comunicare.
- Nell’accomodarti all’interno dell’ufficio del selezionatore cerca di non accavallare le gambe ed evita di stare con le braccia conserte.
Questi atteggiamenti del linguaggio non verbale denotano chiusura nei confronti dell’interlocutore. Apriti alla conversazione mantenendo una seduta normale, le gambe piegate ma parallele e le braccia lungo il corpo.
- Mantieni un ottimo contatto visivo, non distogliere lo sguardo dall’interlocutore durante la vostra conversazione.
- La stretta di mano dev’essere decisa, un buon compromesso tra una stretta rilassata e una eccessivamente vigorosa. La stretta di mano corretta comunica sicurezza di sé e professionalità.
Ascolta e fai domande
Devi certamente essere un buon ascoltatore, anche perché le parti devono conoscersi vicendevolmente.
Quindi ascolta attentamente la spiegazione relativa all’azienda, al tuo ruolo e alle tue mansioni.
Ovviamente porre delle domande è valutato in maniera positiva dal selezionatore. Chiedi ciò che vuoi sapere riguardo al lavoro, compreso l’inquadramento contrattuale, è un tuo diritto.
Chiedi e mostrati interessato su quelli che saranno i tuoi compiti e con chi dovrai collaborare, informati sulla cultura aziendale, sulla mission, se viene dedicato del tempo alla formazione e all’affiancamento (se sei un profilo junior) oppure se ci sono possibilità di crescita di carriera (se sei un profilo senior).
Mostrati curiosi, proattivo e determinato.
Non incappare però nell’errore di interrompere di continuo l’interlocutore mentre parla per porre le tue domande e non mostrarti né saccente né poco umile, non sei ancora entrato a parte del team, devi dimostrare di essere in grado di garantire il tuo potenziale ma rispettare tutti.
‘Mi parli di lei’
Questa è la frase iniziale del colloquio pronunciata dal recruiter per rompere il ghiaccio. Non improvvisare a meno che tu non sia un professionista senior e conosca come funzionano queste presentazioni.
Il consiglio migliore è quello di preparare un piccolo discorso già da casa in cui dovrai valorizzare i tuoi punti di forza; quindi, raccontare i tuoi studi e le tue esperienze lavorative e ciò che ti ha portato a inviare la candidatura a quella determinata azienda.
Si tratta di un breve discorso, parla per pochi minuti.
Anche perché il recruiter saprà già cosa domandarti nello specifico per conoscerti meglio dato che avrà già visionato il tuo curriculum.
Questi sono dei consigli pratici indispensabili per superare il colloquio di lavoro ma ricorda che la tua arma vincente è il sorriso e le tue potenzialità, esprimile al meglio!
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Fonte notizia
posizioniaperte.com come-presentarsi-ad-un-colloquio-di-lavoro