Spesso la situazione che si presenta ad un DBA che interviene per la prima volta presso un’azienda già dotata di un’infrastruttura più o meno funzionante ed utilizzata è un database server abbandonato a sé stesso e il più delle volte configurato con le impostazioni di default.
Questo accade perché solitamente il database server viene configurato in fase di installazione iniziale dal fornitore del software applicativo, il quale dà per scontato che sarà il cliente ad effettuare successive manutenzioni e monitoraggio. A sua volta, il cliente finale, che spesso ha poche o nessuna conoscenza di dbms, pensa che sarà il fornitore del software a dover provvedere a questi compiti.
Va sottolineato che questo non accade solo con SQL Server, ma con qualsiasi Database Management System.
Cosa si intende con monitoraggio del database server
Il monitoraggio dei database consiste in una serie di misurazioni periodiche molto ravvicinate di alcune metriche per individuare e tenere sotto controllo le prestazioni e la configurazione dell’istanza. Dato che l’utilizzo di un database da parte di un software può essere molto intenso e con picchi variabili, a maggior ragione possono variare moltissimi fattori, come il carico di lavoro, il numero utenti o dispositivi collegati, la dimensione dei dati gestiti, in tempi molto brevi. Tali variazioni possono in alcuni casi manifestarsi con un degrado delle prestazioni, che può essere anche improvviso e grave al punto da essere avvertito chiaramente dagli utenti. Inoltre, sovente vengono effettuate modifiche alle impostazioni, come quelle sulla sicurezza, che vanno monitorate ed eventualmente corrette.
Quindi, da un lato il monitoraggio consiste in una serie di veloci “fotografie” istantanee sullo stato dei database, dall’altro lato tali fotografie andranno ad alimentare uno storico delle misurazioni, che a loro volta definiscono una base di riferimento e aiutano a tenere sotto controllo l’evoluzione della situazione nel tempo.
Esistono vari tipi di monitoraggio, ovvero Health Check, monitoraggio quotidiano e monitoraggio continuo. Ne parliamo in dettaglio nell’articolo dedicato ai tipi di monitoraggio.
Cosa succede se non monitoro i miei database?
Le possibili problematiche che possono presentarsi sono: blocchi dell’infrastruttura, degrado delle prestazioni (come abbiamo già visto) che può influenzare anche i software che si appoggiano ai database e quindi l’esperienza di utilizzo degli utenti, corruzione e perdita dei dati memorizzati. In azienda questo tipo di situazioni possono risultate molto costose, comportando il possibile blocco, anche totale, dei processi amministrativi e produttivi.
Quali sono i vantaggi del monitoraggio?
Come dice un famoso adagio, prevenire è meglio che curare.
Grazie al monitoraggio è possibile intercettare le situazioni potenzialmente problematiche prima che diventino bloccanti, intervenendo a risolvere il problema prima ancora che gli utenti si rendano conto che esiste un problema o che i dati aziendali vengano in qualche modo danneggiati.
Fonte notizia
www.datamaze.it blogs post perch%C3%A9-monitorare-un-database-server