Procediamo con ordine. Un’azienda, specie se di medio-grandi dimensioni, è organizzata in modo tale da gestire un portfolio di clienti, alcuni dei quali richiedono, tuttavia, un’attenzione maggiore e particolare.
Di questi ultimi si occupa, in particolar modo, il Key Account Manager.
Key Account Manager: di cosa si Occupa
Già la qualifica lascia intendere che quello svolto dal Key Account Manager è un ruolo che richiede un certo livello di responsabilità. Responsabilità che, in concreto, consiste, come già accennato, nello gestire i clienti di una certa rilevanza per l’azienda all’interno della quale il Key Account Manager lavora.
La sua è una mansione che comporta, in realtà, una doppia responsabilità, dal momento che deve non solo concludere trattative in grado di soddisfare i suoi clienti, ma che siano in linea con gli obiettivi aziendali.
Sebbene se ne parli sempre più di frequente in questi ultimi anni, la figura del Key Account Manager nasce a partire dagli anni ‘80, in concomitanza con lo sviluppo della grande distribuzione organizzata, che porta di necessità a stipulare contratti con importanti gruppi di acquisto. Questo richiede la gestione delle trattative a figure preparate ed esperte.
Requisiti per Diventare Key Account Manager
Dato il ruolo chiamato a svolgere, è evidente che tra i requisiti che il Key Account Manager deve possedere vi è la conoscenza delle principali strategie di business e marketing. Il professionista, infatti, deve essere in grado di condurre indagini di mercato finalizzate all’individuazione del cliente giusto per l’azienda.
Di conseguenza il KAM è un professionista che ha alle spalle studi economici o ingegneristici gestionali.
Deve, in più, essere in possesso di buone conoscenze informatiche, dal momento che molte aziende conducono i propri affari in rete e per questo anche il KAM può essere chiamato a concludere vendite e affari in modalità virtuale.
Oltre gli aspetti attinenti alla formazione, ulteriori requisiti riguardano la buona padronanza della lingua italiana e di almeno una lingua straniera, ottime doti comunicative e capacità di problem solving nonché, da ultimo, quella di sopportare e gestire situazioni di stress.
Le Mansioni del Key Account Manager
All’atto pratico, quali sono le mansioni che un Key Account Manager svolge?
Si è fatto cenno nel paragrafo precedente alle indagini di mercato che il KAM svolge per individuare i clienti con cui trattare per conto dell’azienda.
Gestendo portfoli di diversi clienti, il Key Account Manager ha di necessità bisogno di una sorta di “tabella di marcia”, tecnicamente denominato Account Business Plan, in cui riportare le attività da svolgere e gli obiettivi da perseguire; solo dopo aver individuato questi elementi può redigere un piano delle operazioni da adottare.
In qualità di manager, inoltre, dovrà organizzare e dirigere la squadra di lavoro.
Quanto guadagna un Key Account Manager?
Delineati il profilo e le mansioni del Key Account Manager resta un ultimo aspetto da analizzare, quello riguardante lo stipendio. Quanto guadagna un Key Account Manager?
Si può facilmente pensare che, date le responsabilità assegnate, questa figura professionale percepisca un lauto stipendio, non trattandosi di un semplice venditore, ma di un esperto chiamato a concludere affari di un certo spessore.
Potrebbe quindi stupire sapere che un professionista con queste skills percepisce uno stipendio lordo annuale che si aggira intorno ai 24.000 euro. C’è, però, da chiarire che l’importo riportato si riferisce alla posizione di entry level. Maturando esperienza, infatti, si può arrivare a percepire anche fino a 52.000 euro all’anno.
A questi importi, inoltre, bisogna aggiungere eventuali premi e benefit riconosciuti da ciascuna azienda, che costituiscono un incentivo e uno stimolo per operare sempre con più ambizione e dedizione.
Approfondimenti
Fonte notizia
posizioniaperte.com key-account-manager-stipendio