E’ il 2022 l’anno della svolta. In effetti lo è per molte manifestazioni che tali si possono definire, ma per Pastorizia in Festival lo è in modo particolare. Infatti, dopo due anni di assenza forzata, o meglio nel 2021 qualche bella iniziativa isolata è stata organizzata. Il 2022 vede un programma nutrito di attività che mai s’era visto. In effetti il circolo vizioso del formaggio si ferma in Centro Italia proprio a Picinisco che si vuole sia la manifestazione nazionale più importante.
Di nazionale ha certamente tutto, le azienda che aderiscono con i propri formaggi da esporre sul viale del Castello, le aziende locali, ormai conosciute in Italia, i professionisti, massimi esperti nazionali del settore ed in particolare della Transumanza che è il tema dell’anno e che verrà celebrato proprio il giorno di apertura della manifestazioni con una tavola rotonda a cui parteciperanno Nicola De Niro, ASVIR Moligal – Agenzia di Sviluppo Rurale del Molise “La Transumanza occasione per lo sviluppo del territorio”. Maurizio Agamennone, Dipartimento SAGAS, Università di Firenze “Improvvisamente poetica e musiche strumentali nella cultura pastorale” e Michele Grassi, autore, critico di formaggi esperto di tecnologia casearia. Formatore professionale per formaggi e yogurt: “Storia, tecnica e caratteristiche dei formaggi sui percorsi della transumanza”.
Transumanza con la T maiuscola in quanto di recente è stata nominata Patrimonio Immateriale dell’Unesco, una sorta di premio ai pastori, che da sempre, da sempre davvero, in forza del loro mestiere, il più antico dell’intera umanità, sono festeggiati a Picinisco. Loro e i loro prodotti, i formaggi e gli agnelli e capretti. Una Picinisco che non ha bisogno di addobbi essendo un centro storico di eccellenza, ma ricco di coreografie che solo le persone possono lasciare. I luoghi del formaggio in primis che oltre al viale del Castello si possono trovare altrove come in montagna durante la passeggiata con il pastore o nella bellissima manifestazione che vede i bambini collocati al centro del paese a fare formaggio, che poi si portano a casa.
E poi i ristoranti e le aziende del posto che nelle diverse spettacolari piazzette a distribuire prodotti locali da loro direttamente preparati. E poi la musica, gli strumenti storici, la zampogna i flauti e i canti di cantori straordinariamente preparati che non solo allieteranno ogni momento in ogni luogo del paese, ma creeranno quell’atmosfera che mai si percepisce in altre manifestazioni di carattere culturale, storico e gastronomico. Non conoscere Pastorizia in Festival significa essere privati di un pezzo di vita personale, privati di emozioni, di sentimenti e soprattutto di quei formaggi che hanno fatto la storia dell’Italia del formaggio.
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