1)Diego Barone, cantante emergente nuovo astro del palcoscenico musicale, quando nasce e dove?
Nasce da Altomonte in provincia di Cosenza, praticamente tredici anni fa avevo 19 anni.
2)Da dove prende ispirazione questo suo amore per la musica, e se è stato ispirato chi n’è stata la musa?
Ero ballerino di break dance, ho sempre ascoltato musica rep, mi sono avvicinato alla musica rep grazia al ballo, e soprattutto è il mio stile, l’ho sempre seguito, da lì poi è nata l’idea con dei miei amici di scrivere la prima canzone, quindi la mia musa ispiratrice è stata sicuramente la break dance.
3)Quali sono stati i suoi primi passi, e come intende evolvere questo suo cammino musicale?
Sono partito da una piccola realtà, che era il mio paese natio, Altomonte e dopo mi sono trasferito a Milano, dove c’era il centro della musica rep con i muretti di Milano, dove poi ho avuto molte occasioni aprendo i concerti dei grandi big della scena musicale cantanti affermati del genere.
4) Stop pandemia, inizio a vivere nel sociale qual è il tuo messaggio?
Il mio messaggio ai giovani è di non mollare mai, non perdere mai la passione, di inseguire i propri sogni perché non ci cade nulla dal celo, scrivere sempre tantissimo, ed avere sempre l’ambizione di quello che si vuole fare, altrimenti perdiamo la percezione del reale, che abbiamo intorno a noi, non bisogna mai perdere la concentrazione, bisogna evolversi.
5 ) Sogni nel cassetto da realizzare?
Il mio sogno è quello di farmi conosce e di avere un riscontro nelle radio di un certo valore, tipo quelle più famose che ascoltiamo sempre come radio 102.5, fare una collaborazione con il mondo latino urbano, anche perché ultimamente ho cambiato stile, faccio musica da quattro anni reaggaeton. Tutto ciò nasce, quando facevo rep a Milano, dopo mi son spostato per quattro anni in Giappone, dove sono stato il primo rapper italiano in Giappone. In seguito mio padre, aveva problemi di salute ed io sono rientrato subito in Italia al paese, creando insieme a lui un duetto che si chiamava appunto Padre e Figlio, in dialetto calabro, poiché mio padre era un cantante folk. Quindi abbiamo unito i due generi e abbiamo inventato il folklorep . Per due anni, abbiamo lavorato in concerti insieme, siamo stati in giro, però mio padre diceva sempre: ma perché figlio mio tu non canti in spagnolo? Perché mia madre è spagnola, io sono nato in Germania e parlo cinque lingue. Quindi mio padre mi ribadiva, ma perché non canti in spagnolo, la tua vocalità in lingua spagnola, sarebbe bella, ma dal canto mio l’ho sempre tenuta un po' in disparte questa cosa, poi dopo due anni mio padre è venuto a mancare per una malattia, aveva cinquantasette anni. Da allora, ho avuto un crollo psicologico, mi son fermato per un anno, ma allo stesso tempo ho sentito la presenza di mio padre che mi incitava a non mollare a continuare ad andare avanti e così ho iniziato a scrivere in spagnolo e quindi oggi canto spagnolo il reggaeton, la mi vita poi è completa grazie a mia moglie e ad una bimba di quattro anni e due gemellini, con l’augurio che seguano sempre i propri sogni ed il loro cuore.
6) Hai già avviato il tuo ambito musicale con qualche casa discografica?
Non ancora, sono alla ricerca sempre di nuovi suoni, quindi non volevo essere sotto contratto seguendo una linea già prefissa, ma adesso sto cercando una casa discografica seria che creda in quello che faccio.
7) Cosa ascolteremo di te? Qualche anticipazione, hai già in mente dei tour se possiamo sapere dove e quando dove?
Praticamente ho un canale Youtube, DIBON, dove potrete ascoltare le mie opere. Sarò a Roma per un concorso, ed a metà giugno sarò in un programma televisivo dei coach in la 7 Gold.
Messaggio finale per chi legge il tuo articolo?
Il mio messaggio, che il mondo è tutto connesso, fatto di energie, perché quando si lancia un messaggio positivo torna indietro un beneficio. Quindi di non essere mai negativi e di essere sempre felici, perché la cosa più importante è lasciare qualcosa di noi ai nostri posteri che sia benigno. Proprio per questo voglio dare una mia esperienza: dopo dodici anni, mi sono ritrovato con la mia ragazza Sabrina Guerri, il fato ci ha riuniti perché questo amore anche se ci eravamo divisi per la lontananza, perché all’epoca non c’erano tutti questi social era molto forte. Quindi l’amore è stata la molla, che mi ha fatto tornare in patria, oltre mio padre, amore che è perdurato e si è rafforzato, in lei vi è il connubio poiché è una maestra di danza.
Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita
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