Presenta l'opera il suo autore: un biglietto di Gesualdo Bufalino – ne sono stato destinatario nel 1995, inedito, svelato in queste pagine, ignoto ai suoi studiosi – diventa la chiave d’una indagine. Riguardante non tanto la produzione del grande scrittore siciliano quanto piuttosto aspetti personali e familiari della sua vita. Non da parte di un critico letterario ma di un allora sindaco quarantenne e ora pensionato. Giornalista pubblicista allora come ora, incapace di analisi letterarie ma avvezzo all’indagine giornalistica.
Saggista, storico, biografo, aforista, Pino Scorciapino (Troina, 1955) approda al quattordicesimo appuntamento editoriale dopo Troina, 18 febbraio 1898 (1974), Governi e parlamenti nella formazione della politica estera italiana, scritto con F. Attinà e S. Cutuli (1982), Ancipa (1984), Conterranei miei (2000), Conterranei miei Atto II (2009), Due anni in Ottorighe (2012), Le massime di Massimo (2013), Qualcosa di padre Campagna (2016), Le massime di Vitaliano (2019), Giovanni Vitale, una vita per la scuola (2019), Massime avanti Coronavis e dopo Coronavis (2020), Gaetano Zito. Parroco di periferia, intellettuale, storico della Chiesa (2021), Ferlauto, Calabrese, Rotondo. A proposito di tre sacerdoti di Troina (2021).