Il Comitato di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, insieme con la sezione di Udine della FIDCA, Federazione Italiana Dei Combattenti Alleati, celebra l'anniversario del 4 novembre 1918, quando entrò in vigore l’armistizio di Villa Giusti, ponendo fine alla Grande guerra.
Alla firma dell’armistizio il generale Armando Diaz, comandante in capo delle Forze Armate, annunciava la vittoria nella guerra “contro l'Austria-Ungheria che l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima”.
Il prezzo della vittoria fu di 600.000 morti e 1.500.000 feriti.
Nel ricordo dei caduti, cento anni fa, il 4 novembre 1921, la salma del Milite Ignoto, trasportata in treno da Aquileia a Roma, fu tumulata all'altare della Patria, che da allora fu il centro delle solennità nazionali.
Il 4 novembre è divenuta così la festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Un significativo tributo lo offrirono i volontari irredenti, molti dei quali sacrificarono la vita, come Nazario Sauro da Capodistria, Fabio Filzi da Pisino, Francesco Rismondo da Spalato.
Le loro terre: l’Istria, Fiume e la Dalmazia furono negli anni successivi teatro di peggiori tragedie, frutto avvelenato dell’odio.
La commemorazione del 4 novembre e del Milite Ignoto rappresentano l'occasione per riflettere sul senso della guerra, sempre ingiusta, sempre crudele, sempre disumana.
La nostra Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
È proprio l’esperienza del passato degli esuli giuliano dalmati, un passato che si deve superare ma non si deve dimenticare, a rafforzare in noi la volontà di coltivare la pace e il rispetto degli altri.