L'Enlight-ED 2020 è stato un'occasione importante per parlare di istruzione, pandemia, tecnologia, inclusività e internazionalità. Nella quarta giornata dell'evento, il Rettore dell'Università LUISS Guido Carli, Andrea Prencipe, si è espresso sui temi caldi degli ultimi mesi portando la sua esperienza.
LUISS: l'intervento di Andrea Prencipe all'Enlight-ED 2020
Nella quarta giornata dell'Enlight-ED 2020, l'evento organizzato da IE University, Telefonica Foundation, Foundation Santillana e South Summit, il Rettore dell'Università LUISS Guido Carli, Andrea Prencipe, è intervenuto per parlare di formazione e crisi sanitaria. L'appuntamento si è focalizzato, in particolare, sulla rivoluzione della tecnologia applicata al mondo dell'istruzione. "La crisi vissuta a causa dell'emergenza Covid-19 ha reso la sfida educativa dell'alta formazione più complessa, ma ha anche aperto le porte a un diverso modello di didattica che parla la lingua del futuro, con nuovi metodi di apprendimento e lo sviluppo di rinnovati codici interpretativi per l'integrazione di diversi saperi", ha spiegato Andrea Prencipe. Il Rettore ha anche sottolineato come lo scenario che ci troviamo davanti sia particolarmente complesso. Per distinguersi è necessario offrire dei curricula sempre più interdisciplinari, per dare una visione ampia e omnicomprensiva.
Andrea Prencipe: la LUISS si apre ancor più verso l'estero
"La nostra Università non si è fermata ed è stata protagonista della trasformazione digitale", ha commentato Andrea Prencipe ripensando ai difficili mesi vissuti e al futuro che ci attende. "Abbiamo imparato a valorizzare l'uso delle tecnologie; in poche ore, abbiamo chiuso gli spazi fisici e aperto le porte a quelli virtuali, imparando quanto il digitale potesse essere nostro alleato. L'insegnamento, tuttavia, è un processo anche di socializzazione, trovare il giusto bilanciamento tra la didattica in presenza e quella a distanza è la sfida per garantire agli studenti di vivere l'esperienza universitaria a tutto tondo". La LUISS Guido Carli si è attivata per aumentare le possibilità degli studenti di formarsi all'estero: nonostante l'emergenza, le richieste degli universitari puntano sempre più verso i Paesi stranieri, per approfondire le conoscenze e le esperienze professionali e di vita. "Abbiamo raddoppiato le application da parte degli studenti internazionali, con un +130% di domande. Studiare all'estero ormai fa parte del DNA dei ragazzi ed è fondamentale per il loro percorso educativo", ha spiegato Andrea Prencipe. Grazie all'European Education Area, ci sarà l'occasione di ripensare strumenti e contenuti in ottica di valorizzazione della formazione e della ricerca.
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