L'attore romano Maurizio Bianucci, premio Crocitti 2019 recita in un suggestivo video che vuole omaggiare l'arte surrealista del portoghese Santiago Ribeiro.
La voce di Bianucci, il quale siamo abituati a vederlo in film si successo, fiction e interpretazioni teatrali, non si risparmia per questa iniziativa originale, in cui la sua voce misteriosa ed inquietante che recita una poesia del poeta siciliano Vincenzo Cali', si sposa alla perfezione con la musica del video, le opere di Ribeiro.
Sebbene non lo si veda recitare in Suburra, L’amore a domicilio o in Fuorigioco, si percepisce l’intensità del volto dell’attore che modula la propria voce sui versi della poesia intitolata “Profluvi” del siciliano Vincenzo Cali’, premio A.S.A.S, lirica oscura e misteriosa come i dipinti di Ribeiro i quali, grazie alla voce di Maurizio Bianucci sembrano emergere dal video e avvolgerci per suggerirci qualcosa che spesso non abbiamo il coraggio di affrontare o forse capire: l’importanza dell’autocontrollo nella nostra vita e cosa potrebbe accadere se liberassimo totalmente l’inconscio. Ribeiro mostra in tal senso, un’umanità nuda e cieca, se non è razionale e non si mette in contatto con l’impersonale che ha dentro di se.
Maurizio Bianucci rende bene questa idea facend propria la visione di Antoine-Francois Riccoboni: la recitazione richiede sempre un atteggiamento freddo e tranquillo, spoglio da qualsiasi elemento emotivo prodotto dalla sensibilità dell’interprete. In tal senso l’attore romano è controllato ma allo stesso tempo esprime i rischi del lasciarsi andare agli automatismi e alle confusioni dell’inconscio.
Dunque Bianucci applica una sorta di antinomia: “se davvero sente, non può recitare; ma non può recitare se non sente”; egli, studiando il testo poetico di Cali’ e osservando i dipinti di Ribeiro, forma nella sua immaginazione la figura del personaggio che però noi non vediamo ma sentiamo solamente. Le indicazioni del testo insieme all’abbandono all’immaginazione rappresenta la guida per una credibile performance recitativa; è come se ad un certo punto Bianucci imitasse la sua immaginazione, lasciandosi trasportare inizialmente dalle visioni di Ribeiro.
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