Secondo stime delle Nazioni Unite, nel 2050 due persone su tre vivranno in insediamenti urbani. Se a questo dato si associa quello dello sviluppo demografico, secondo cui la popolazione mondiale raggiungerà i 9,7 miliardi entro metà del secolo, si comprende quanto il ruolo delle città sarà sempre più centrale nel futuro. Fino a divenire un elemento dirimente nella sfida allo sviluppo sostenibile. I centri urbani possono costituire il fulcro della nuova transizione ecologica ed energetica a patto, però, di riuscire a sposare modelli gestionali più circolari, verdi e cittadino-centrici. Attualmente le città consumano oltre il 75% delle risorse naturali e sono responsabile del 60-80% dei gas serra emessi: un peso importante che rivela tuttavia anche ampi margini di miglioramento.
Ma ridurne l’impatto non basta: è necessario anche aumentarne la resilienza e la vivibilità. Due aspetti fondamentali che l’attuale emergenza sanitaria ha ulteriormente rimarcato. In questi mesi, la crisi del Covid-19 ha sottolineato con maggiore intensità l’urgenza di una trasformazione digitale e sostenibile dei servizi e delle infrastrutture pubbliche; trasformazione che parta dalle esigenze dei cittadini per creare un ecosistema complesso e funzionale.
Per affrontare queste sfide, la parola d’ordine è innovazione, quella premiata da Open Innovability, lo strumento di crowdsourcing del Gruppo Enel, aperto a start up, talenti, imprenditori, associazioni e ricercatori. Sulla piattaforma, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), tramite il suo team ESA Space Solutions, in collaborazione con Enel X (Gruppo Enel), sta promuovendo un Annuncio di opportunità (Announcement of Opportunity – AO) per studi di fattibilità che promuovano lo sviluppo di applicazioni spaziali a supporto dell’innovazione sostenibile urbana. L’annuncio è focalizzato sull’efficienza delle infrastrutture e sull’ottimizzazione della mobilità sostenibile.
La collaborazione con ESA non è una novità. Il gruppo a Settembre dello scorso anno ha sottoscritto un accordo di collaborazione per l’implementazione di soluzioni innovative e supporta da tempo l’Agenzia negli studi di valutazione della fattibilità dei servizi satellitari in ambito di smart grid e manutenzione delle reti elettriche. A partire da dicembre 2019, ESA ed ENEL hanno avviato insieme anche un percorso di cooperazione espressamente dedicato alla circolarità e sostenibilità urbana. L’obiettivo? Promuovere lo sviluppo di sistemi innovativi che uniscano dati spaziali a tecnologie per incrementare l’efficienza e la resilienza dei servizi cittadini, dall’illuminazione pubblica alla gestione del traffico.
In questo contesto si inserisce la nuova call che oggi cerca di sostenere ulteriormente le applicazioni del settore spazio in ambito energetico e nel contesto delle città circolari. L’obiettivo dell’AO è valutare la fattibilità tecnica e commerciale dell’utilizzo delle risorse spaziali per far avanzare l’innovazione a livello cittadino in due campi: sostenibilita’ ambientale per il trasporto pubblico e monitoraggio di infrastrutture urbane.
Sul fronte trasporti, la call evidenzia due esigenze fondamentali. Da una parte quelle della pubblica amministrazione che necessita di ottimizzare il trasporto pubblico locale per definire politiche di mobilità “data-driven” e promuoverne l’elettrificazione in linea con gli obiettivi di sostenibilità. Dall’altra quelle dei cittadini stessi che chiedono trasporti flessibili, veloci, capillari e a zero emissioni. In quest’ambito l’analisi dei dati di telerilevamento può consentire di accelerare diversi scenari di ottimizzazione, tenendo conto sia dello stato di strade e traffico che della domanda dei passeggeri.
Allo stesso tempo è interessante anche ragionare su un sistema di mappatura dinamica delle infrastrutture urbane al fine di indirizzare lo sviluppo di modelli di manutenzione predittiva. Lo scopo della challenge è promuovere lo sviluppo di servizi innovativi, combinando dati di telerilevamento e altre tecnologie, per monitorare infrastrutture come edifici, illuminazione, parcheggi, colonnine di ricarica e grazie a questi dati definire degli scenari decisionali volti ad incrementarne l’efficienza e semplificarne la manutenzione. E di proporre una tabella di marcia per potenziali progetti pilota che prendano il via nel 2021.
Per essere in linea con la sfida le soluzioni proposte dovranno, oltre che rientrare in aree di applicazione rilevanti per i due domini, anche caratterizzare il ruolo dei dati e tecnologie spaziali potenzialmente combinati con tecnologie innovative (AI, Big Data, IoT, ecc.) e valutare i vantaggi economici, sociali e ambientali. Si chiede inoltre di dimostrare la fattibilità tecnica dei servizi proposti, definendo una roadmap per l’implementazione di progetti pilota.
ESA sosterrà fino al 50% del costo dello studio di fattibilità (fino a un costo massimo stimato di 120.000 euro per studio) che potrà essere incrementato fino all’80% per le piccole e medie imprese, il tutto soggetto ad approvazione finanziaria delle delegazioni nazionali ESA.
Quanti verranno selezionati avranno anche la possibilità di collaborare direttamente con Enel X con un contratto dedicato e ulteriore supporto.
Anche in questo caso la sfida è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che i 193 Paesi membri dell’ONU si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. Per la precisione, la challenge segue l’obiettivo nove (SDG 9) “Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile” e l’obiettivo undici (SDG 11) “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.