Tutto inizia quando Gildo, che aveva mangiato per più di quarant’anni pane e sindacato e che in tante occasioni aveva gridato contro la polizia serva dei padroni, si ritrova spalla a spalla col Pulla, ex poliziotto e suo acerrimo nemico, nel tentativo di portare in salvo Bilal, un clandestino nigeriano espulso dal paese.
Incastrati come delle sardine dentro una piccola panda bianca, i tre compari intraprendono un difficile viaggio in terre straniere, sgattaiolando in maniera rocambolesca ai controlli doganali, soffrendo dentro quegli angusti spazi per le spigolosità dei loro caratteri. Cibo, musica, cellulari, cartine stradali, donne. Tutto diventa terreno di scontro facendo emergere ben presto le loro diverse visioni del mondo.
Il razzismo e una certa xenofobia dilagante fanno da sfondo al romanzo, attraverso le gesta di personaggi che sembrano usciti dalla cronaca quotidiana.
Andrea Ferri (Bologna, 1950), pensionato dopo una lunga carriera di docente universitario e dirigente Fisico Sanitario. Da diversi anni è entrato nel mondo del volontariato operando presso una Associazione Onlus di Bologna per quanto riguarda l’assistenza e l’insegnamento della lingua italiana ai migranti, come prima risposta ai loro bisogni più urgenti.
Tra le sue opere ricordiamo il romanzo Radio scarpa (Bisignano, 2018).