Ci sono diverse soluzioni per rendere impermeabile un tetto ma scegliere la più adatta non è semplice, se non si è del mestiere.
Membrane bituminose, ardesiate, polimeriche o liquide, orientarsi è proprio difficile e non conviene prenderne una a caso, rischiando di fare dei danni.
Meglio lasciar stare il fai da te quando la posta in gioco è così alta.
Rivolgendosi ad un’azienda specializzata, saranno i suoi tecnici ad individuare e proporre il prodotto giusto, che tiene conto di tutte le variabili.
Le membrane speciali
Per impermeabilizzare i tetti, i materiali maggiormente impiegati sono senz’altro le membrane speciali.
Si tratta di prodotti studiati apposta per adattarsi ai vari tipi di tetti, garantendo la resistenza alle infiltrazioni.
In base alla superficie del tetto o al materiale di cui è fatto si trovano diverse tipologie di membrane.
La caratteristica principale è che si attaccano tra loro in maniera perfetta, formando un unico strato che riveste per intero il tetto e lo rende del tutto impermeabile. Alcune si riescono ad incollare, sciogliendole con una fiamma in corrispondenza dei bordi, altre, invece, sono autoadesive.
Queste ultime sono le più adatte per i tetti in legno, sui quali non è possibile impiegare la fiamma ossidrica per fare le saldature, dato che si rischia di incendiarli.
Le membrane si possono anche tagliare e sagomare, per riuscire a seguire l’andamento della superficie del tetto anche dove si presenta irregolare.
Grazie a questa tecnica si esegue un buon lavoro di impermeabilizzazione, riducendo tempi e costi dell’intervento.
Una buona impermeabilizzazione ha bisogno di continuità
Affinché le infiltrazioni d’acqua siano davvero scongiurate è fondamentale che tra le guaine, impiegate per l’impermeabilizzazione, non ci sia la minima interruzione.
Non a caso, vengono sistemate prevedendo una sovrapposizione dei bordi anziché il semplice avvicinamento.
Le cose si complicano quando non si lavora più sulla superficie ampia della falda ma si arriva ai punti più critici e articolati, come possono essere gli scarichi, i raccordi o gli agganci di un’eventuale ringhiera.
Anche lì, la guaina va modellata in modo da mantenere la continuità con il resto, per non lasciare neanche una fessura a disposizione dell’acqua che tenta di infiltrarsi.
L’impermeabilizzazione deve garantire ottime performance
Lo strato impermeabilizzante diventa una sorta di pelle che si adatta alla superficie del tetto.
Quest’ultimo, è costituito da materiali soggetti a movimenti deformanti, dovuti ai cambiamenti della temperatura o agli assestamenti strutturali.
È fondamentale che anche la pelle, cioè l’impermeabilizzazione, segua quei movimenti.
Perciò, la membrana va scelta tenendo conto di quanto la sua elasticità le permette di assecondarli. Una guaina inadatta potrebbe arrivare a strapparsi, in seguito ad una dilatazione importante, vanificando tutto il lavoro.
L’azienda che viene chiamata ad intervenire è tenuta a verificare lo stato oggettivo del tetto, prima di suggerire un prodotto. Occorre eseguire un sopralluogo accurato, per non avere brutte sorprese in seguito.
La Parmeggiani snc, per esempio, che sioccupa di impermeabilizzazioni a Ferrara, si avvale di personale altamente specializzato, che ha provveduto a formare in modo diretto, per garantire la massima professionalità di ogni intervento, sia in ambito civile che industriale.
Con un tetto ben impermeabilizzato tutta la casa è protetta e asciutta!
Fonte notizia
parmeggianilattonieri.it impermeabilizzazioni.html