Taglio del nastro a Subbiano per la nuova scultura di “Giano Bifronte”. Il monumento del maestro Alessandro Marrone, posto lungo via Aretina, è stato inaugurato nel corso di una manifestazione che ha registrato la presenza di istituzioni, associazioni e aziende del territorio che, negli ultimi anni, hanno dato vita ad una rete volta a concretizzare una maestosa porta d’accesso al Casentino. Il progetto è stato infatti ideato nel 2014 dallo stesso Marrone e dall’associazione culturale La Cornucopia, ha trovato l’appoggio del Comune di Subbiano ed è stato finanziato interamente dai contributi di aziende e di cittadini, con una grande mobilitazione popolare che è andata ad impreziosire il territorio con un’opera d’arte moderna di oltre quattro metri d’altezza. Il “Giano Bifronte”, tra l’altro, vanta già un record perché è il più grande monumento al mondo dedicato all’antica divinità romana presente nel simbolo di Subbiano. La cerimonia di inaugurazione ha trovato il proprio apice nel taglio del nastro ad opera di Marrone, del sindaco Ilaria Mattesini, dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e del presidente de La Cornucopia Giulio Locatelli. «Con questa inaugurazione - commenta Ilaria Mattesini, sindaco di Subbiano, - portiamo a compimento un progetto avviato dalle precedenti amministrazioni e che per noi è stato un onore portare avanti. Giano Bifronte è il simbolo del nostro paese ed ha ora trovato rappresentazione in una grande opera d’arte moderna che, realizzata da un artista di fama internazionale come Marrone, arricchisce il nostro territorio e va a configurare una vera porta d’accesso verso Subbiano e verso il Casentino».
La manifestazione è stata arricchita dalle parole del maestro Marrone che ha raccontato la genesi di un’opera realizzata in malte e resine sintetiche che esprime un ideale collegamento tra diverse epoche attraverso il doppio volto di Giano Bifronte, con il giovane che è stato orientato in direzione del Casentino e con il vecchio che volge lo sguardo verso Arezzo. Gli stessi riferimenti temporali sono rimarcati anche dalla presenza di simboli arcaici e di segni di un alfabeto immaginario ispirato all’idea di visioni futuristiche che rappresentano il marchio di fabbrica dell’arte astratta e poliedrica di Marrone che, con le sue sculture, sta abbellendo e valorizzando gli spazi urbani di numerose città.
Durante l’inaugurazione, il pensiero e il ringraziamento di Marrone sono stati rivolti anche verso le associazioni e le aziende che hanno aderito alla raccolta di fondi che è risultata basilare per il reperimento delle risorse necessarie per concretizzare il progetto. In quest’ottica, nel basamento della scultura sono ben visibili i nomi di persone e imprese che hanno portato un contributo, tra cui rientrano il main-sponsor Nova Verta, la Lc Group, la Caem, la Officina Bianchi, la Lavorazione Ferro di Luca Baglioni, la Locatelli Meccanica, la Magi Mario e l’associazione “Quelli della SS71 - Camionisti del Casentino”. «Il “Giano Bifronte” - aggiunge l’artista, - è una scultura che trova le radici in un’idea presentata per la prima volta nel 2014 e che ha richiesto un grande sforzo sinergico prima per il reperimento dei fondi e poi per la realizzazione. Si tratta di un’opera con un’altezza complessiva di oltre quattro metri che, realizzata con materiali che assicurano standard di resistenza e di estetica nel tempo, andrà a rappresentare un maestoso esempio di arte urbana che è stata donata al territorio di Subbiano grazie ad un eccezionale esempio di mecenatismo popolare».