Dal primo agosto sono scattati gli incentivi statali per l’acquisto di autovetture Euro 6, una novità importante che potrebbe aiutare a svecchiare un parco auto umbro che non gode di ottima salute; secondo l’elaborazione di Facile.it, realizzata su dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti* aggiornati al 31 dicembre 2019, nei registri della motorizzazione umbra risultano ancora registrate 56.143 automobili Euro 0, corrispondenti all’8,73% del totale vetture ad uso privato in circolazione.
A livello nazionale, la regione si posiziona a metà classifica, con un rapporto percentuale leggermente superiore a quello nazionale (8,4%).
Il quadro peggiora ulteriormente se si allarga l’analisi sino agli Euro 3; in totale, le auto private Euro 0-1-2-3 presenti nell’Archivio Nazionale dei Veicoli della Motorizzazione registrate nella regione sono ancora 218.548. Se è vero che tra questi potrebbero esserci mezzi sì iscritti ma, di fatto, non più circolanti, preoccupa comunque sapere che più di un terzo delle auto potenzialmente in strada in Umbria (34%) ha 15 anni o più di anzianità, considerando che le vetture Euro 3 sono uscite di produzione nel 2005 e quelle Euro 0 addirittura nel 1992. In questo caso la percentuale regionale risulta in linea con quella nazionale (34%).
Mappa dei “catorci”
Come sono distribuite a livello provinciale queste autovetture? Se si guarda al rapporto percentuale, la maglia nera della regione spetta alla provincia di Terni che, con un valore di 9,19%, risulta essere la provincia umbra con il maggior numero di veicoli Euro 0 sul totale parco auto registrato (14.502 auto private); alle spalle di Terni si trova la provincia di Perugia, dove l’8,58% delle vetture appartiene alla categoria Euro 0 (41.641 veicoli).
Se invece guardiamo al valore assoluto la provincia con più auto Euro 0 ancora iscritte nei registri della motorizzazione è Perugia, che conta 41.641 auto private Euro 0.
Se si contano non solo le autovetture Euro 0, ma anche quelle Euro 1-2-3, la graduatoria non cambia e vede al primo posto, ancora una volta, la provincia di Terni; qui più di un terzo delle autovetture (36,46%) appartiene ad una categoria inferiore a quella Euro 4. Subito dopo si trova la provincia di Perugia (33,19%), che chiude la classifica umbra.
Gallina vecchia…costa solo di più
In troppi continuano a circolare con auto vecchie pensando di risparmiare, ma autovetture che hanno 15 o più anni alle spalle, oltre ad essere dannose per l’ambiente e, potenzialmente, meno sicure sulle strade, hanno anche inevitabili conseguenze negative sul portafogli, con costi maggiori non solo su manutenzione e carburante, ma anche sull’RC auto.
A conferma dell’aumento del costo dell’RC auto, Facile.it ha messo a confronto il premio richiesto per assicurare una city car di cilindrata 1.200 cc, Euro 3 immatricolata nel 2005 con quello necessario per assicurare lo stesso modello d’auto, nella sua versione più recente, Euro 6 e immatricolata nel 2020. Secondo le simulazioni* di Facile.it, la miglior tariffa disponibile online per assicurare l’auto vecchia è sino al 156% più alta rispetto a quella necessaria per tutelare il veicolo nuovo.
La buona notizia è che, con un numero così ampio di auto estremamente vecchie, saranno molti gli italiani che potranno usufruire dei nuovi incentivi statali previsti chi acquista un’autovettura Euro 6. Per poter usufruire del massimo bonus, che tenendo in considerazione tutte le agevolazioni nazionali può arrivare in alcuni casi fino a 10.000 euro, è necessario rottamare proprio un veicolo Euro 3 o inferiore…. modelli che, a quanto pare, in Italia non scarseggiano.
* I numeri fanno riferimento alle sole autovetture per trasporto persone ad uso proprio presenti nell’archivio nazionale dei veicoli gestito dalla Direzione Generale per la Motorizzazione e aggiornato al 31-12-2019. La simulazione è stata fatta su Facile.it, in data 27 luglio 2020, sul seguente profilo: CU 1, city car 1.200 c.c, guida esperta, in 3 città campione (Milano, Roma, Napoli).
Fonte notizia
www.facile.it