Dal 1998 a oggi sono circa 900 i bambini morti per ipertermia (colpo di calore) perché lasciati in auto sotto il sole: 11 di questi bambini sono deceduti in Italia. Dopo un lungo iter legislativo, il 6 marzo di quest’anno è entrata in vigore la “salva bebè”, legge che prevede l’obbligo di possedere e installare dispositivi anti abbandono per chiunque viaggi in auto con un bambino fino a 4 anni, pena una multa da 83 a 323 euro. L’Italia è diventata così il primo paese a emanare una legge pensata per arginare un fenomeno subdolo come quello dell’abbandono in auto dei più piccoli.
L’abbandono in auto
In un’auto esposta al sole la temperatura può salire velocemente, anche di 15 °C in appena 20 minuti. Ogni anno nel mondo sono circa 39 i bambini che perdono la vita perché abbandonati in auto, e il 90% di questi ha meno di 3 anni. Il repentino aumento della temperatura, la velocità di surriscaldamento del corpo del piccolo - dalle 3 alle 5 volte più veloce di quello di un adulto - unito alla difficoltà da parte del bimbo di disperdere il calore in maniera efficiente, sono alla base di una delle cause più frequenti di morte: il colpo di calore.
L’amnesia dissociativa
Nel 55% dei casi l’abbandono in auto
è imputabile a un fenomeno psicologico: l’amnesia dissociativa (nel 28% dei casi, invece, il bambino è entrato autonomamente ed è rimasto chiuso dentro l’abitacolo, mentre nel 13% è stato lasciato in auto consapevolmente). «Dimenticare un bambino in auto non è una questione morale, ma un segnale di sovraccarico psicofisico» racconta Maria Paola Gazzetti, esperto del board scientifico di Filo, la startup che produce il cuscino anti-abbandono Tata Pad. «L’amnesia dissociativa è solitamente causata da stress e può rendere incapaci di ricordare informazioni personali importanti. Quando accade - prosegue la psicologa - si genera nella persona il falso ricordo di aver compiuto un’azione che, magari, è avvenuta il giorno prima. Anche un semplice cambio di routine (come far accompagnare il bambino all’asilo all’altro genitore) può essere sufficiente per provocare un epilogo drammatico».
Come prevenire i rischi?
Esistono vari espedienti che permettono di ridurre il rischio di abbandono dei bambini in auto. Tra questi: l’abitudine di lasciare un oggetto personale (come la borsa o il portafogli) nel sedile posteriore dell’auto; farsi chiamare dalle maestre dell’asilo in caso il bambino sia assente ingiustificato; comunicare all’altro genitore che si sta uscendo in auto con il bambino; non lasciare mai il bambino da solo all’interno dell’abitacolo, anche se solo per un minuto.
I dispositivi anti-abbandono
I dispositivi anti abbandono con allarmi intelligenti, introdotti dalla legge “salva bebè”, si collegano a un’app per smartphone e sono progettati per avvisare il conducente del veicolo e i contatti di emergenza. «Per far sì che il dispositivo anti abbandono funzioni correttamente, basta collegarlo allo smartphone tramite Bluetooth» racconta Giorgio Sadolfo, CEO di Filo. Il sistema di funzionamento è semplice: il cuscinetto si collega automaticamente allo smartphone e in caso di disconnessione del telefono dal dispositivo, eventualità che presuppone l’allontanamento del genitore dalla vettura, il device lancia diversi allarmi allo smartphone del genitore e a quelli dei contatti di emergenza, che non devono necessariamente essere collegati al dispositivo anti abbandono. «I dispositivi di ultima generazione con Tata Pad hanno vari livelli di allarme, sono ben tollerati dalla pelle delicata dei bambini e non necessitano di una manutenzione specifica» prosegue l’esperto di Filo. «Alcuni cuscinetti, inoltre, sono sfoderabili, e il rivestimento può essere lavato o igienizzato con prodotti appositi».