Aprire le finestre per far cambiare l’aria, in casa così come in ufficio: un gesto quotidiano che tutti noi compiamo, indipendentemente dalla stagione. Proprio la temperatura esterna, però, influisce su quella interna: ogni volta che una finestra si apre e aria fredda o calda entra, il prodotto dei climatizzatori o dell’impianto di riscaldamento si disperde e quindi aumenta il consumo di energia. Un sistema di ventilazione meccanica controllata, basata sul recuperatore di calore (o scambiatore termico), può aiutarci a evitare la dispersione di energia.
Come funziona lo scambiatore di calore?
Lo scambiatore di calore funziona a seconda della stagione. In estate, l’aria calda proveniente dall’esterno viene convogliata nel recuperatore e raffreddata grazie allo scambio di calore con l'aria già presente nella stanza. In inverno l’aria fredda che arriva da fuori viene riscaldata secondo il medesimo processo.
In tal modo permane una sensazione di benessere, c’è un continuo e controllato ricambio dell’aria negli ambienti chiusi e allo stesso tempo si risparmia sulla bolletta, perché il recuperatore non richiede molta energia per funzionare.
Un impianto con recupero di calore è composto da una presa d’aria esterna che attira l’aria nuova ricca di ossigeno a una temperatura non controllata (quindi fredda in inverno e calda in estate). Le canalizzazioni interne, poi, dirigono l’aria nuova verso il recuperatore di calore. La temperatura viene recuperata facendo in modo che l’aria proveniente dall’esterno non si mescoli con l’aria proveniente dalla casa. Inoltre, i filtri del recuperatore di calore abbattono le sostanze inquinanti che sono presenti all’esterno.
I recuperatori di calore impiegati negli impianti di climatizzazione sono scambiatori termici che consentono il trasferimento di calore o umidità tra un flusso di aria di espulsione e un flusso di aria di immissione, sotto l'azione di una differenza di temperatura (o di umidità). Grazie alla ventilazione meccanica decentralizzata si può ottenere il giusto ricambio di aria recuperando fino all'80% del calore in essa contenuto prima di espellerla. Senza un sistema simile, per ottenere un adeguato ricambio di aria negli ambienti dovremmo invece aprire le finestre per un periodo tale da far uscire fino al 50% del calore.
Molti apparecchi, inoltre, offrono la possibilità di scegliere in estate un’impostazione che cessa di scambiare il calore quando la temperatura esterna è inferiore di quella interna; l’aria fresca viene dunque immessa nell’ambiente senza che sia necessario lasciare le finestre aperte durante la notte.