ECCE - «In chiave salvezza, per il Lecce, quando si ripartirà, sarà fondamentale l’apporto di quei calciatori che, sino ad oggi, hanno dato di meno alla causa della squadra, o perché sono stati alle prese con qualche acciacco che ne ha limitato l’utilizzo ed il rendimento oppure per scelta tecnica. Mi riferisco, ad esempio, a Babacar e a Farias, due giocatori in grado di garantire tanto, per qualità e per esperienza, ma che sono stati frenati da alcuni infortuni ogni qualvolta sono stati sul punto di raggiungere la migliore condizione. Ma il discorso vale anche per altri elementi che hanno avuto scarso minutaggio, dai quali è lecito attendersi che sappiano fare rifiatare i compagni più utilizzati quando ne avranno bisogno». Punta sull’importanza della rosa al gran completo, Guillermo Giacomazzi, ex capitano del Lecce, nel proiettarsi sul futuro della formazione allenata da Fabio Liverani.
L’uruguaiano aggiunge: «Si tratterà di disputare dodici incontri in circa un mese e mezzo ed a tirare la carretta non potranno essere sempre gli stessi calciatori. Ecco perché sarà determinante che tutti riescano ad esprimersi al top delle proprie possibilità. Questo sarà un aspetto decisivo nell’ottica del risultato finale, in quanto si scenderà in campo ogni tre giorni, per di più a temperature elevate ed in presenza di un tasso di umidità molto alto. Non ci sarà praticamente il tempo per allenarsi tra una sfida e l’altra. Conteranno più del solito l’alimentazione ed il riposo, tutti aspetti che certamente gli staff tecnici staranno già analizzando per stabilire come muoversi».
Secondo l’ex centrocampista giallorosso dovranno essere bravi Liverani e i suoi collaboratori a gestire le risorse, ma dovranno esserlo anche i singoli atleti a capire le proprie condizioni. «Il discorso, naturalmente, vale per il Lecce come per tutti gli altri team - nota Giacomazzi - Con tante partite ravvicinate crescerà il rischio che i calciatori si facciano male ma, dovendo disputare dodici gare in breve tempo, perderne uno per un infortunio potrebbe significare non averlo a disposizione per tanti incontri, addirittura per il resto del torneo. Questa considerazione fa capire quanto sia importante non correre mai il rischio di spingere sino al limite di rottura. Si tratta evidentemente di una bella sfida anche perché una situazione del genere è completamente inedita per la maggior parte delle compagini, eccezion fatta per quelle che sono abituate a cimentarsi nelle coppe europee e che vantano organici con numerose e valide alternative in ogni reparto ed in tutti i ruoli».
Giacomazzi è convinto che la filosofia del Lecce non muterà: «Si tratta di uno schieramento che ha una propria identità, grazie alla quale, nei primi ventisei turni, si è comportato bene, restando in lizza per la permanenza come gli si chiedeva di fare. Non penso che Liverani cambierà lo spartito, non ne vedo il motivo».
L’ex capitano, tante stagioni alle spalle nella massima serie italiana, vede l’undici giallorosso in lotta per la permanenza sino all’ultima giornata con altre tre-quattro formazioni: «Fermo restando che la matematica concede delle chance di salvezza anche al Brescia ed alla Spal, staccate rispettivamente di nove e di sette lunghezze dalla zona che permetterebbe di restare in A, penso che le probabilità che risalgano la china siano relativamente scarse. Il Lecce dovrà cercare di lasciarsi alle spalle una squadra tra Genoa, Sampdoria, Torino ed Udinese. Rispetto alle dirette rivali, Mancosu e compagni avranno un piccolo vantaggio, quello che erano predisposti sin dalla scorsa estate a dovere soffrire sino alla fine. Gli altri complessi impelagati in zona-rischio non si aspettavano certo di avere le difficoltà con le quali hanno dovuto fare i conti. Sarà una bagarre avvincente».
Circa il fatto che la A ripartirà, Giacomazzi dice: «Pian piano stanno riprendendo tutte le attività economiche ed il calcio è una di queste. Ci sta quindi che si torni in campo, anche perché dovremo convivere con il virus in attesa di un vaccino che lo debelli. Mi auguro che sia possibile concludere la stagione».
In caso contrario, si andrà verso i playoff ed i playout oppure verso la cristallizzazione della classifica: «Meglio giocarsi i verdetti in uno spareggio, ma è evidente che una strada perché vengano emessi andrà trovata, per quanto dolorosa possa essere la scelta. È indispensabile, però, che le regole da seguire siano chiare, inequivocabili ed accettate da tutti prima di ripartire, altrimenti poi saranno guai».
Fonte notizia
www.youtube.com watch v=aSLteV9mLLE